Ci sono molti punti oscuri sulla morte di David Rossi: la figlia Carolina Orlandi è intervenuta a Non è L’Arena chiedendo che venga fatta chiarezza sul mistero della sua scomparsa. «David se ne è andato quando stavo per laurearmi. Avevo bisogno di lui come guida, è mancato proprio quando avevo bisogno di lui», racconta la giovane spiegando il titolo del libro che gli ha dedicato, “Se tu potessi vedermi ora”. «Stavamo cenando e ho visto dei taglietti sull’avambraccio sinistro. Ne parlai con mia madre che chiese delle spiegazioni. Lui rispose in maniera confusa, poi mi portò vicino alla sua libreria e mi scrisse di non parlare di questa cosa fuori o in casa. Non capì però bene di cosa non dovevo parlare…», prosegue Carolina Orlandi in studio. La ragazza racconta di avergli scritto su un biglietto per chiedergli se ci fossero delle cimici in casa e lui le rispose in maniera affermativa. «Quando tornai a casa vidi mia madre preoccupata, perché non lo vedevamo tornare. Non sapevo dove andare a cercarlo, quindi andai verso Monte dei Paschi. Quando arrivai mi chiamò mia madre dicendomi di aspettare il segretario. Trovano l’ufficio chiuso, quindi il segretario entra in un’altra stanza da cui esce dicendole che David Rossi si era ammazzato». La notizia la getta nel panico, al punto tale che fatica a trovare l’uscita di Mps. A Non è L’Arena vengono poi mandate le immagini della telecamera di videosorveglianza che riprende la caduta di David Rossi. «Uno dei grandi misteri è che il cinturino dell’orologio è stato trovato vicino alle caviglie. L’orologio è stato repertato in una posizione compatibile con quel luccichio che si vede nel video», prosegue Carolina Orlandi nell’analisi. La figlia di David Rossi comincia così con le accuse: «Non sono stati richiesti altri video. Non sono state neppure chieste le celle telefoniche. Si è partiti dall’assunto che si sia suicidato». Si parla poi dei biglietti trovati nell’ufficio: «Amore, scusa e Toni sono parole che non diceva mai, forse erano segnali per mia madre». I fazzolettini sporchi di sangue invece sono andati distrutti e i vestiti non vennero neppure repertati. (agg. di Silvana Palazzo)



Il caso Mps nel libro della figlia Carolina Orlandi, “Se tu potessi vedermi ora”

“Se tu potessi vedermi ora” è il libro che Carolina Orlandi ha deciso di dedicare a David Rossi, il compagno della madre Antonella Tognazzi ed ex capo comunicazione dei Monti dei Paschi di Siena morto tragicamente nel 2013. Una vicenda oscura che presenta numerose zone d’ombra e che la figlia ha vissuto durante la propria adolescenza. La copertina del testo che ha scelto è un quadro creato da David Rossi, come specifica su Facebook, ventidue anni prima della sua morte. “Gli incubi”, così si intitola il dipinto, è l’eredità lasciata dal padre ed un quadro che Carolina ha guardato ogni giorno, incorniciato nella propria camera. Questo pomeriggio, domenica 25 febbraio 2018, si parlerà del caso di David Rossi nella puntata de L’Arena. Il programma condotto da Massimo Giletti su La7 vedrà infatti come ospite proprio Carolina Orlandi.



La figlia di David Rossi non si è mai arresa alle indagini sulla morte del compagno della madre, avvenuta nel marzo di quel terribile anno. Troppi i punti da chiarire e che l’hanno vista combattere al fianco di Antonella Tognazzi per scoprire la verità. E’ stata infatti la ragazza a far notare in più di un’occasione che l’autopsia di Rossi presentava diverse anomalie ed incongruenze, segni incompatibili con la caduta volontaria dalla finestra del suo ufficio. Non è tuttavia l’unico elemento che mette in dubbio la dinamica della morte della vittima, dal video della sorveglianza della banca senese che potrebbe essere stato manomesso fino ad un’email che Rossi aveva inviato ad un suo superiore ed in cui aveva manifestato la volontà di uccidersi. Un particolare, quest’ultimo, che agli occhi degli inquirenti assumerà un’importanza rilevante per la vicenda: l’imprenditore verrà dichiarato infatti morto suicida. 



David Rossi, il filmato della videosorveglianza è stato manipolato?

Il consulente della famiglia di David Rossi continua a ripeterlo: il filmato della videosorveglianza dei Monti dei Paschi di Siena potrebbe essere stato manomesso. L’ingegnere dubita infatti che la caduta dell’ex capo comunicazione dell’istituto bancario possa essere riconducibile ad un presunto suicidio, soprattutto date le umerose lacune che ha rilevato nel video. Secondo Sardelli, sottolinea Il Secolo XIX, il filmato potrebbe essere stato manomesso anche per quanto riguarda il segmento che riprende la caduta della vittima. Il motivo è una scorretta estrazione dall’hardware che unita a diverse presunte cancellazioni, come un fascio di luce misterioso e la figura di una persona presente sulla scena del crimine, di cui sono rimasti solo i contorni, dimostrerebbe la volontà da parte di qualcuno di voler nascondere la verità.

Il perito e la famiglia di David Rossi non sono infatti convinti della rotazione del corpo dell’ex manager e della sua caduta da quell’ufficio dei Monti dei Paschi di Siena, che affaccia sul vicolo Monte Pio. Si tratterebbe quindi di un omicidio mascherato da suicidio, come dimostra agli occhi del perito il fatto che David Rossi sia precipitato con il volto rivolto verso l’edificio e non rivolto in avanti. Per compiere quel particolare movimento durante la caduta, la vittima avrebbe dovuto gettarsi dalla finestra guardando verso l’interno dell’ufficio, un particolare strano se si considera che le tracce rilevate sul davanzale della sua finestra sembrano dire il contrario.