Come si fa e quanto rende una fake news? Per scoprirlo Matteo Viviani ha pensato di costruire ad hoc una bufala che lo vede protagonista. «Che figura! Prima ruba dall’albergo di lusso, poi attacca: “Lei non sa chi c… sono io”», questo il titolo della notizia che viene diffusa nel sito aperto per l’occasione. E per renderlo credibile il suo complice inserisce tra i contenuti anche articoli veri. La notizia viene diffusa poi sui social, che viene visualizzata anche all’estero. Dopo 24 ore la notizia arriva a oltre 500 condivisioni. Crescono anche i commenti e gli insulti contro La Iena. Dalle bufale comunque si possono trarre guadagni: una fake news che fa 750mila visualizzazioni può portare 1500 euro. In circa tre giorni la bufala pensata da Matteo Viviani raccoglie però poche visualizzazioni (12.268), ma l’importo guadagnato è stato comunque devoluto in beneficenza. Il consiglio comunque è sempre lo stesso: controllate sempre le notizie che finiscono sotto i vostri occhi. (agg. di Silvana Palazzo)
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ERMES MAIOLICA: IL RE DELLE FAKE NEWS
Ermes Maiolica, il re italiano delle bufale, è autore di alcuni dei più virali e condivisi scandali digitali. C’era lui, ad esempio, qualche anno fa dietro la mega-offerta di 800mila auto regalate da Volkswagen nel giorno di San Valentino. Ma diventò virale anche un post, davvero assurdo, in cui Umberto Eco spiegava sei motivi per i quali avrebbe votato Sì al referendum costituzionale e insultava i sostenitori del Movimento 5 Stelle. Nonostante la palese falsità della notizia, diverse persone ci cascarono e anche i media tradizionali diedero risalto alla notizia. Sue sono anche le bufale sulla promessa di Vladimir Putin di riportare in Italia i due marò e l’intervista al fantomatico bis-nipote di Benito Mussolini che rivela l’omosessualità del Duce…
LA “BUFALA” SU TEO MAMMUCCARI
Ermes Maiolica è stato protagonista de Le Iene a causa di una bufala su Teo Mammuccari. Su Facebook aveva pubblicato un post con una foto in cui era scritto: «Guai per Teo Mammucari, trovato con 7 grammi di cocaina». Nell’articolo in questione c’era il racconto dell’improbabile arresto del conduttore dopo un inseguimento dei carabinieri per le vie di Roma. Il servizio de Le Iene spiegò quanti disagi ha creato quella bufala allo stesso Mammuccari, per questo l’inviata Nadia Toffa si mise sulle tracce del responsabile, Ermes Maiolica, trovandolo a Terni. Davanti alle telecamere de Le Iene Maiolica ha raccontato alcune delle sue bufale, ammettendo di aver esagerato in alcune occasioni e chiedendo scusa al conduttore. E pensare che Ermes Maiolica si era iscritto su Facebook solo per vendere magliette, del resto non era un amante dei social network. Qualcosa è cambiato quando ha cominciato a ricevere attacchi per le battute satiriche che lasciava sulle notizie inventate: «La cosa mi faceva sia rabbia che divertimento, così persi la pazienza e cominciai anche io a bombardarli di notizie palesemente inventate, per farceli cascare e prenderli in giro rivelando che si trattava di una bufala», raccontò a Wired. La cosa assurda è che ritrovava le sue bufale negli stessi siti dove si informava: così cominciò a capire la debolezza e la strumentalizzazione dei media nei confronti dell’informazione.
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