L’INTERVISTA

Matteo Renzi smonta le proposte a 5 Stelle: “Il reddito di cittadinanza è una sconfitta. Non si può dire ai giovani ‘non lavorate’, tanto è la stessa cosa”. Fazio gli ricorda: “Non è proprio così”, e Renzi svicola, meglio della medaglia d’oro di snowcross. “Parliamo invece di Berlusconi”. Per il leader piddino, è un po’ come Babbo Natale: “Non è possibile promettere così, senza alcun riguardo per le risorse a disposizione”. Poi ricorda che Babbo Natale non esiste, e Fazio lo rimbrotta: “Certo che sì, diciamolo pure ai miei figli!”. Dal profano al sacro, con Salvini che giura sul Vangelo: “Mi sono sentito preso in giro: lo dico da cristiano”. Non c’è più la sinistra laica di una volta. E a proposito di ibridazione, si parla di alleanze: “Io mi metto dalla parte di quelli che rosicano. La battaglia referendaria era volta a quello: dare un capo al Governo giusto e inequivoco”. Un leader che rispondesse al suo nome, magari. “Dico che certe alleanze sono impossibili”. [agg. di Rossella Pastore]



RENZI A CHE TEMPO CHE FA

Manca una settimana alle elezioni politiche e Che tempo che fa ospita questa sera Matteo Renzi. Il Segretario del Partito democratico quasi certamente parlerà del programma del suo partito, ribadendo quanto ha detto nelle scorse settimane, circa la fattibilità delle promesse enunciate rispetto a quelle degli avversari. “Sono convinto che gli italiani sapranno scegliere sulla base dei fatti non lasciandosi suggestionare da promesse mirabolanti. In questi anni di governo del Partito Democratico siamo riusciti a portare l’Italia fuori dalla più grave crisi dai tempi del dopoguerra. C’è ancora tanto da fare ma non possiamo vanificare gli sforzi fatti fino a oggi. Le proposte della destra e del M5S sono da paese dei balocchi”, non ha a caso detto in un’intervista a La Nuova Sardegna pubblicata ieri.



MATTEO RENZI, CANDIDATO A FIRENZE

Matteo Renzi si presenterà alle elezioni del 4 marzo come candidato al collegio uninominale di Firenze al Senato, ma come altri leader politici, avrà un posto anche nei listini plurinominale del proporzionale, in particolare in Umbria e in Campania. Incontrando gli industriali del capoluogo toscano, l’ex Premier ha detto che “a Firenze chi non vota per me, vota il candidato di centrodestra che vuole uscire dall’euro. O vinco io vinco, o vince Bagnai. Sta a voi scegliere il futuro che desiderate. Se volete ritornare all’Italietta di un tempo, fatelo pure. Noi siamo quelli che sono stati invitati da Obama alla Casa Bianca perché il presidente voleva chiudere il suo mandato proprio con l’Italia, l’Italia che è ripartita”. Secondo quanto riportato da Controradio, Renzi non ha nascosto di sperare di fare anche altro, oltre che il Senatore della Repubblica.



LA CARRIERA POLITICA

Il voto del 4 marzo potrebbe rappresentare in ogni caso per Matteo Renzi la prima elezione popolare a una carica di livello nazionale. Quando infatti è stato nominato Presidente del Consiglio non sedeva in Parlamento, ma era Sindaco di Firenze, al secondo mandato dopo essere stato anche Presidente della Provincia. La sua carriera politica è iniziata a metà degli anni ’80 a Rignano sull’Arno, dove è stato consigliere comunale per la D. Nel 2010 lancia l’idea della rottamazione dei dirigenti di lungo corso del Pd, partito in cui è confluito come membro della Margherita e prima ancora del Ppi. Perde le primarie del centrosinistra nel 2012, ma vince quelle del 2013 per la Segreteria del partito. Vittoria bissata nel 2017. Dopo la sconfitta al referendum costituzionale del 2016, si dimette da Presidente del Consiglio, ma non lascia l’attività politica come aveva promesso di fare in caso di sconfitta.