L’INTERVISTA
Per Fabio Fazio, Hervé Barmasse è uno dei più grandi alpinisti del mondo. “E’ un onore averlo qui”. Per la sua ultima impresa [la scalata di un ottomila], Barmasse ha impiegato 13 ore. La media? Cinque giorni. “Sono arrivato a tre metri dalla vetta, poi mi sono fermato. Bastano tre metri, per fare la differenza tra la vita e la morte”. Oltre al fattore ossigeno, la cima dello Shisha Pangma era anche soggetta a valanghe. “Sui social me ne hanno dette di ogni, perché quei tre metri sembrano niente. Ma vi giuro che non è così”. [agg. di Rossella Pastore]
HERVÉ BARMASSE A CHE TEMPO CHE FA
Come già avvenuto in passato, la montagna sarà tra i protagonisti della puntata di Che tempo che fa. Tra gli ospiti c’è infatti l’alpinista Hervé Barmasse. In una recente intervista aveva raccontato di aver in programma, per questo 2018, “il mio secondo Ottomila”, dopo lo Shisha Pangma scalato lo scorso anno. L’anno lo vede anche impegnato in workshop sulla preparazione di alto livello per gli alpinisti. Come riporta mountainblog.it, Barmasse ha infatti evidenziato che la preparazione è importante e si può fare anche se non si vive in montagna. “Per questo, non senza alcuni dubbi iniziali, ho iniziato a frequentare una palestra per fare pesi. Poi ho curato la parte cardio nuotando in piscina. E ho rispolverato le uscite in bicicletta”, ha detto. Vedremo se parlerà oggi dei suoi piani per il futuro.
HERVÉ BARMASSE, GLI INFORTUNI E LA MALATTIA
Barmasse è stato recentemente ospite del Nico, Neuroscience Istitute Cavalieri Ottolenghi dell’Università di Torino, che ha dato vita a un nuovo gruppo di ricerca sulle lesioni al midollo spinale. Lo stesso alpinista ha sofferto di una patologia vertebro midollare che ha superato proprio grazie alla neurochirurgia e ai suoi progressi. Torinoggi.it ha riportato alcune sue dichiarazioni. “L’impossibile non esiste, perché altrimenti l’uomo non sarebbe mai andato oltre i suoi limiti. La mia vita spesso mi porta sugli 8000 metri, ma la scalata comincia per me da una risonanza magnetica, legata a un problema di salute”, ha detto. Inoltre, l’alpinista ha sofferto infortuni gravi che l’hanno costretto a periodi in ospedale negli scorsi anni. Proprio per questo ha deciso di darsi un traguardo importante come la scalata di un ottomila.
LE IMPRESE
Originario di Valtournenche, nato nel 1977 e figlio dell’alpinista Marco Barmasse, Hervé ha cominciato a fare il maestro di sci e snowboard, diventando poi istruttore nazionale delle guide alpine. Il Cervino è il teatro delle sue prime imprese, che gli valgono, nel 2008, la Grolla d’oro. Nel frattempo è già protagonista di scalate in Pakistan e in Patagonia. Nel 2008, insieme a Simone Moro, scala il Beka Brakai Chhok, che sfiora i 7.000 metri. Nel maggio del 2017, sale, senza corde fisse e campi pre-allestiti, i 2.200 metri della parete Sud dello Shisha Pangma in 13 ore. Ha realizzato diversi film e documentari sulla montagna e nel 2015 ha scritto “La montagna dentro”. In televisione ha collaborato con Alle falde del Kilimangiaro, la trasmissione condotta da Camila Raznovich su Rai 3.