“Il nostro primo incontro… lo vidi in televisione che cantava “La gatta” e ne fui folgorata. Mi colpì per questa vocina che aveva, quasi infantile e per la canzone che era bellissima. Dissi “Ma com’è carino, chi è?”. Queste le parole di Stefania Sandrelli nel parlare del suo incontro con Gino Paoli. Il primo incontro dal vivo fu a La Bussola. Inizialmente, quando seppe la sua età, il cantante prese un’iniziale distanza. “Gino è stato il mio grandissimo amore” confessa, emozionata. “Sono una donna fortunata perché ho avuto una vita piena di incontri straordinarie, di persone meravigliose che mi hanno formata. Forse, io, sulla carta, non ho mai fatto calcoli, neanche con il mio lavoro. Forse sapevo che non saremmo stati insieme sempre ma che però valeva la pena di viverlo. Quando mi dissero che Gino era sposato, io non lo sapevo, per me non cambiava niente. Lui viveva con me…”. La madre di Stefania, ai primi tempi, era contraria a questo rapporto. (Agg. Alberto Graziola)



L’ESORDIO CON “DIVORZIO ALL’ITALIANA”

Stefania Sandrelli è stata ospite di Domenica In, nella prima parte del programma. Accompagnata dalle note di “Una lunga storia d’amore” di Gino Paoli, l’attrice è entrata in studio per un’intervista -tra privato e pubblico- con Cristina Parodi. Come è arrivata al cinema? “Sono andata a Roma per “Divorzio all’italiana”. Tutti i ragazzini a Viareggio venivano fotografati, uno di loro, Paolo Costa, mi chiese “Ti vuoi fare delle foto?”. Ho risposto “Volentieri”. Questa foto andò sulla copertina di un giornale che si chiamava “Le Ore”. Mi chiamarono a Roma per fare un provino, nessuno della mia famiglia voleva mandarmi… Andai con mio fratello Sergio. Arrivare sul set è stato bello, ho visto un centinaio di ragazzi della mia età. Non avevo molto batticuore, se andava… andava. Io volevo fare la ballerina, la coreografa”. Il bikini che si vede nel film era proprio dell’attrice. “Le ragazze di 15 anni erano come me, con un grande senso dell’umorismo, intriganti…”. (Agg. Alberto Graziola)



STEFANIA SANDRELLI OSPITE A DOMENICA IN

Stefania Sandrelli, ospite a Domenica In, è una delle più recenti combattenti del mondo dello spettacolo che si sono unite nella denuncia contro gli abusi sulle donne. 124 personalità del piccolo e grande schermo, attrici e registe che hanno deciso di far sentire la propria voce. In una sua recente intervista, la Sandrelli ha infatti sottolineato come i tempi siano cambiati rispetto al suo debutto nel cinema e di come spesso alcune donne abbiano dovuto tacere per paura di ritorsioni dal punto di vista della carriera. Per l’attrice italiana è importante inoltre che il potere venga affidato alle donne, dato che fino ad ora non ne hannoa vuto abbastanza. Ed è proprio il tema abusi, la sua carriera e la sua controversa quanto intensa vita privata, saranno al centro di un’intervista a tu per tu fra Stefania Sandrelli e Cristina Parodi, all’interno della puntata di Domenica In di oggi, domenica 4 febbraio 2018. In un’intervista recente a Il Corriere della Sera, l’attrice ha infatti svelato alcuni retroscena sui suoi grandi amori, a partire dal forte sentimento che per tanti anni ha condiviso con Gino Paoli. Una conoscenza fortemente voluta dall’artista, tanto da incontrarlo alla Bussola in occasione del suo 15esimo compleanno. Anche se all’epoca il cantautore decise di non proseguire la sua conoscenza, con l’entrata della Sandrelli nel mondo del cinema ebbe finalmente ‘la scusa’ per rivederla ancora. E nonostante il forte legame, l’arrivo di Luigi Tenco nella sua vita l’ha spinta a prendere brevemente le distanze da Paoli, per intraprendere una breve e intensa storia d’amore.



STEFANIA SANDRELLI, LA DIFFICILE NASCITA

La nascita di Stefania Sandrelli non è avvenuta in modo felice. L’attrice infatti vede per la prima volta la luce in circostanze preoccupanti, in fin di vita a causa della mancanza di circolazione. Grazie alla levatrice ed all’impegno di mamma Florida, la Sandrelli alla fine riesce a bere ed a riprendersi. Ancora oggi, sottolinea a Il Corriere della Sera, dorme nello stesso letto in cui è nata. Il padre Otello Sandrelli invece muore quando la futura attrice ha appena otto anni, a causa della cirrosi. Inizialmente la madre decide di non dirle nulla e di mandarla dalla zia in campagna, preferendo poi dirle che il padre era partito per affrontare un lungo viaggio. E’ solo grazie ai sussurri dei cugini che l’artista scopre la verità. La sua vita non è semplice nemmeno in seguito, quando Gino Paoli sopravvive ad uno sparo che gli sfiora il cuore. In quel momento il cantautore le riferisce di averlo fatto in nome del suo amore, ma la Sandrelli è sicura che sia successo per altri motivi. Tempo dopo, causa la malattia della madre Florida, l’attrice decide di seguirla fino a Roma, nonostante Paoli le imponga di scegliere e la minaccia di mettere fine alla loro relazione. “Mi pareva impossibile. Ci restò Amanda”, sottolinea nell’intervista.

LA VITA E LA CARRIERA

Nata a Viareggio nel giugno del 1946, Stefania Sandrelli incontra il mondo del cinema ad appena 15 anni grazie al film Gioventù notte del regista Mario Sequi, ma sarà Il federale a permetterle di conquistare la popolarità, una pellicola diretta da Luciano Salce e con protagonista Ugo Tognazzi. Pietro Germi contribuirà invece alla sua gloria grazie a film come Divorzio all’italiana, di quello stesso anno, e Sedotta e abbandonata, distribuito tre anni dopo. La collaborazione con Pietro Germi, che la vuole così fortemente per i suoi lavori cinematografici, sarà fondamentale per la futura carriera della Sandrelli. Sarà tuttavia con Bernardo Bertolucci che l’attrice riuscirà a superare la popolarità maturata fino a quel momento, grazie al film Il conformista del 1970. Dieci anni più tardi la troviamo invece protagonista del film La terrazza di Ettore Scola, a cui segue un periodo in cui l’artista decide di rivestire ruoli hard, grazie a film come La chiave di Tonto Brass (1983). Sei anni più tardi riceve invece il primo David di Donatello grazie al film Mignon è partita, diretto da Francesca Archibugi come Miglior Attrice protagonista, mentre riceve nel 2001 lo stesso premio come non protagonista grazie a L’ultimo bacio, per il quale riceverà anche un Nastro d’argento, e l’anno successivo con Figli/Hijos.