La prima serata di gara del Festival di Sanremo 2018 sta per giungere al termine, ma tra gli ultimi solo per apparizione arrivano Diodato e Roy Paci. “Adesso” è la canzone con cui si esibiscono a Sanremo e che sembra aver fatto colpo sul pubblico: “Mi sono reso conto d’aver sprecato tante opportunità di non aver vissuto appieno tanti momenti speciali e ho capito che spesso sono le nostre insicurezze, le nostre paure a portarci altrove, a distrarci. – ha raccontato Diodato nello spiegare il brano – Sicuramente i tempi che viviamo non aiutano, visto il continuo bombardamento di informazioni a cui siamo sottoposti, ma il problema non è la tecnologia, non sono i social. È il nostro approccio ad essi ad essere spesso malato, perché guidato da quelle stesse fragilità, da una costante ricerca di conferme che però solo la realtà può darci. “Adesso” rappresenta una volontà chiara, una sorta di mantra che ripeto con forza a me stesso per non tornare a commettere gli stessi errori e per non dimenticare che tutto ciò che di buono ho ottenuto, è sempre arrivato da un vissuto cosciente. La nostra costante ricerca della felicità troverà sempre più appagamento nel viversi il momento, in una condivisione attenta, che in una nostra proiezione distratta, futura e virtuale”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
UNA CANZONE CHE STUPIRÀ?
Diodato e Roy Paci sono pronti a tagliare il traguardo del Festival di Sanremo 2018. I due artisti si presentano in coppia con il brano Adesso, scritto dallo stesso Diodato ed impreziosito dal suono della tromba di Paci. Il testo rappresenta una consapevolezza del cantautore tarantino, che durante la scrittura di questa canzone si è reso conto di non riuscire a vivere appieno tutti i momenti belli che si stavano susseguendo nella sua vita in quel momento. Una sorta di mantra, come l’ha definito in un’intervista all’Ansa, un concetto che vuole affrontare senza un’impronta spirituale, ma con una maggiore concentrazione verso il Qui e Ora, una rivoluzione dell’individuo che permette l’apertura verso se stessi. Il sodalizio con Roy Paci è nato in corso d’opera e solo allora i due artisti hanno deciso di partecipare a Sanremo 2018, ma la loro amicizia inizia molto tempo prima, anche grazie alla collaborazione per le diverse edizioni del Primo Maggio di Taranto.
DIODATO, LA PARTECIPAZIONE AL FESTIVAL DI SANREMO 2014
Diodato è fra i volti conosciuti del Festival di Sanremo 2018, grazie alla sua pregressa partecipazione alla kermesse, avvenuta nel 2014 all’interno di Nuove Proposte e grazie al brano Babilonia. Arrivato secondo in finale, riceve il premio della giuria capitanata dal regista Paolo Virzì. Roy paci invece è conosciuto come una vera leggenda della tromba, strumento che gli ha permesso di raggiungere una popolarità importante in Italia. Il tutto anche grazie a diverse partecipazioni televisive come Markette di Piero Chiambretti e Zelig, dove al fianco di Artuska tiene banco per due edizioni. Paci del resto ha il vanto di aver creato almeno tre tormentoni, diffusi in lungo e in largo su tutto il territorio italiano: Viva la Vida, Toda Joia Toda Beleza e Defendomos La Alegria. Il successo maturato gli permette infatti non solo di curare diverse colonne sonore di lavori cinematografici, ma di diventare protagonista di un corto nel 2010.
LA CARRIERA DEI DUE ARTISTI
Nato con il nome di Antonio Diodato nell’agosto dell’81, il cantautore di origini pugliesi inizia la propria carriera musicale grazie a diversi lavori realizzati a Stoccolma, a cui seguono collaborazioni con i futuri Swedish House Mafia, i due dj Sebastian Ingrosso e Steve Angello. Pubblica il suo primo EP nel 2007 e tre anni più tardi il singolo Ancora un brivido, a cui segue l’album E forse sono pazzo grazie al produttore Daniele Tortora. Reinterpreta inoltre nel 2013 una delle canzoni popolari di Fabrizio De Andrè, Amore che vieni, amore che vai, parte della colonna sonora di un film di Daniele Luchetti, dal titolo Anni felici. Roy Paci nasce invece nella siracusana Augusta nel settembre del ’69 con il nome anagrafico di Rosario, iniziando a suonare la tromba ad appena dieci anni. Tre anni più tardi diventa primo trombettista della banda di paese e si unisce ad alcune band jazz siciliane che gli danno la possibilità di esibirsi nei locali italiani di primo piano. Inizia a viaggiare in Sud America nel ’90, maturando un suono inedito per lo scenario nostrano di quegli anni e che gli permettono di unire l’impegno con diverse associazioni benefiche come Amnesty Internazional, Emergency e AMREF. Dopo aver abbandonato i timbri tradizionali e jazz, si dirotta verso il pop e fonda i Qbeta, che gli regala la possibilità di conoscere Fabio Barovero dei Mau Mau, con cui formerà l’esemble Banda Ionica. Dopo un incontro con Manu Chao che lo premia sui palcoscenici internazionali, Paci fonda la band Roy Paci e Aretuska con cui realizza il disco Baciamo le mani (2001) e fonda Etnagigante, un’etichetta discografica con cui produce Tuttapposto, il suo secondo disco.