Fiorello dopo l’apertura è successivamente tornato sul palco dell’Ariston, per cantare assieme a Claudio Baglioni e sostituire l’assenza di Laura Pausini, che a causa di una forte laringite non si è potuta esibire nella prima serata del Festival di Sanremo. Ma Fiorello è anche tornato sull’invasione di palco che aveva aperto il suo numero: un uomo che non è riuscito a spiegarsi, e che ha ricordato storiche incursioni del passato sul palco di Sanremo. L’invasore sembrava però voler esprimere una situazione di disagio, visto che ha fatto in tempo a dire di essere in contatto “col Procuratore della Repubblica e il Sindaco di Sanremo”. Fiorello ha sottolineato come l’invasione fosse autentica e non un numero preparato, chiedendo “di iniziare a risolvere veramente i problemi della gente” per non costringerli a tentare irruzioni e gesti clamorosi in occasioni di questo tipo, senza considerare, come sottolineato sempre dallo showman, a chi si abbandona a gesti ancor più disperati. (agg. di Fabio Belli)
UN UOMO IRROMPE IN SCENA
Si è aperta col numero di Fiorello l’edizione 2018 del Festival di Sanremo. E lo showman come previsto ha tenuto il palco dell’Ariston alla grande, comportandosi da vero mattatore. Ma l’inizio è stato contraddistinto senza dubbio dall’arrivo di un “contestatore” sul palco, sulla falsariga di quanto fatto dal mitico Cavallo Pazzo ai tempi di Pippo Baudo. L’uomo ha pronunciato frasi che sembravano sconnesse, come “Procuratore, mi deve ascoltare…” ed è stato allontanato da un palco da un assistente di studio, anche se non è chiaro se sia stata una vera irruzione o semplicemente una “citazione” delle precedenti invasioni di palco. Di sicuro dopo aver cercato di calmare l’incursore, Fiorello è partito com un monologo che come sempre non ha risparmiato politici, esponenti del mondo dello spettacolo e naturalmente il direttore artistico e conduttore del Festival, Claudio Baglioni.
LE BATTUTE SU ERDOGAN, DI MAIO E RAI
Fiorello ha lanciato battute sul presidente turco Erdogan, in visita in Italia (“sta venendo a Sanremo perché ha saputo che ci sono 1300 giornalisti liberi”), e anche sul candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, definito (ma senza citarlo esplicitamente) “il toy boy di Orietta Berti”, scherzando sul fatto che il direttore generale RAI Orfeo possa essere sostituito in caso di vittoria dei pentastellati alle elezioni politiche, con la tv di Stato che per Fiorello resta comunque una garanzia per tutti gli italiani (“tutti pagano il canone perché sta in bolletta e se staccano la corrente non si vedono Netflix e Sky”). Ma è nel finale che Fiorello ha alzato i giri del motore, presentando un medley dedicato all’ultima avventura musicale di Claudio Baglioni in coppia di Gianni Morandi, il tour “Capitani coraggiosi”. E Fiorello si è divertito a mischiare le carte, cantando sulle melodie di Baglioni i testi delle canzoni di Morandi e salutando, dopo circa un quarto d’ora, con un “Buon Sanremo 1918”, introducendo proprio Baglioni sul palco dell’Ariston.