Torna sulla cresta dell’onda la già nota accusa alla produzione Cattleya riguardo alla villa dei Savastano e alla famosa storia del pizzo. Nei mesi scorsi era stata resa nota la rivelazione, da parte di un pentito, su quello che è stato il pizzo pagato da Cattleya ad un boss proprio per avere l’occasione di girare nella sua villa e prestare così una dimora ai Savastano, la famiglia protagonista della serie. Ieri l’argomento è tornato di moda visto che c’è stata una nuova udienza in cui si sono ribadite le rivelazioni del pentito ma anche il fatto che Cattleya, la casa di produzione di serie come Gomorra e Suburra, si è detta estranea ai fatti. A lanciare l’accusa è stato il pentito Gennaio Aquino dicendo che qualcuno dei vertici di Cattleya ha versato cinquemila euro al boss Franco Gallo per girare alcune scene nella sua villa.



LE ACCUSE DEL PENTITO E LA RISPOSTA DI CATTLEYA

Lo stesso pentito ha confermato:”E’ stato uno della produzione a portarmi i soldi e tutti lo sapevano. Erano chiusi dentro una busta. Io l’ho portata a zì Filuccio. Io non so chi ha messo materialmente i soldi nella busta. Però posso dire che Raffaele Gallo aveva minacciato di non farci più mettere piede nella casa per fare le riprese, io ero molto spaventato perché gli avevo dato la “mano di parola” e in questi casi è pericoloso non rispettare gli accordi che prendi”. Proprio Sky, al termine della deposizione, ha chiesto spiegazioni alla produzione che ha smentito nella persona di Riccardo Tozzi, manager di Cattleya, che ha voluto specificare il fatto che in decine di intercettazioni non è mai emerso il nome del boss. Ci saranno altri chiarimenti in seguito o è davvero un’accusa destinata a cadere nel vuoto?

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