Figlio di Claudio Baglioni e Paola Massari, Giovanni Baglioni è uno dei musicisti più talentuosi del panorama strumentale italiano. Classe 1982, si appassiona sin da bambino al mondo della musica grazie alla sua chitarra, alla quale oggi riesce ad accostare “accordature alternative” e “una minuziosa ricerca polifonica e timbrica”, così come si legge sulla sua biografia ufficiale. Dopo aver studiato con il maestro Pino Forastiere, ha perfezionato la sua tecnica attraverso i seminari di Tommy Emmanuel e Pier Bensusan, esibendosi per la prima volta dal vivo nel 2006 come solista con la sua chitarra acustica. Fra le sue partecipazioni più interessanti, la performance al Canadian Guitar Festival, mentre risale al 2009 il suo primo disco dal titolo “Anima meccanica” e la conseguente tournée. Oltre ad aver collaborato con Flavio Sala in un brano del disco “De la Buena Onda”, ha organizzato lo spettacolo “D’istanti non distanti” con la band Vick Frida, oltre a dare il suo contributo da guest star solista e arrangiatore per i concerti di Claudio Baglioni.
I SUOI PRIMI PASSI NEL MONDO DELLA MUSICA
Quello di Giovanni Baglioni per la chitarra è un amore che ha avuto inizio sin dalla tenera età, quando da bambino si è avvicinato alle vibrazioni di questo strumento così particolare. L’artista, raggiunto da Gianfranco Gramola per Faremusica.net, ha parlato proprio dei suoi primi passi nel mondo della musica e di come la chitarra sia riuscita ad avere la meglio su altri strumenti: “Non so quanto sia stata una scelta casuale e quanto dettata dalla percezione magari inconscia di un’affinità. Ricordo solo che da bambino venni incoraggiato a prendere lezioni proprio per questo strumento, e ciò farebbe propendere per la tesi ‘caso’; ma anche che sempre da bambino possedevo una piccola batteria e in casa c’era un piano, e questi strumenti non hanno attratto particolarmente la mia curiosità”. Nel corso dell’intervista, Giovanni Baglioni ha palato anche del suo cognome, svelando il rapporto tra vantaggi e svantaggi dell’essere un talentuoso figlio d’arte: “C’è un’attenzione maggiore che ti riguarda, ma spesso è un’attenzione spuria”. Se siete curiosi di saperne di più, a questo link è possibile visualizzare l’intervista.