L’avventura di Italo Screpanti a Masterchef Itali 7 si è conclusa lo scorso giovedì tra le polemiche: accusato di essere saccente, autoritario e persino un ‘dittatore’ l’ex pilota dell’Alitalia se n’è andato senza accettare l’applauso dei suoi compagni d’avventura che lo hanno isolato dal gruppo, obbligandolo ad arrivare nell’ultima puntata direttamente al Pressure Test. Dopo qualche giorno di vacanza trascorso nella Cordigliera delle Ande, Italo ha concesso un’intervista a Vanity Fair nella quale si è tolto qualche sassolino sulla scarpa, parlando delle accuse che non dimenticherà mai. Una su tutte quella di Antonia Klugmann che gli ha voluto far notare come la sua saccenza si sia ritorta contro: “I giudici meritano rispetto, hanno conquistato diverse stelle, e in confronto a loro sono solo una mezza calzetta. Resta il fatto che anche loro devono avere la maturità di interagire e capire la levatura delle persone con cui entrano in contatto. Io, come gli altri, sono stato messo sotto terra, con la Klugmann che mi dice “togliti dalle pa**e” così, gratis”.



Italo e il difficile rapporto con i compagni

Italo prosegue l’intervista a Vanity Fair spiegando di non essere pentito delle scelte fatte, soprattutto in merito all’ormai famoso spezzatino al curry che ha causato la sconfitta della sua squadra in esterna: “Il problema è che lo spezzatino con le patate che la mia squadra aveva preparato era insipido. Il capitano, che doveva dirigere le danze, era poco orientato verso la nuova cucina, così come quasi tutti gli altri, un’armata Brancaleone allo sbaraglio”. Un errore che comunque a suo avviso non giustifica l’isolamento al quale è stato sottoposto da alcuni aspiranti cuochi, dei quali rifiuta di fare il nome: “I miei colleghi mi hanno criticato, defenestrato alle prove in esterna. Non è saccenza la mia quando dico che in cucina mi destreggio più che bene. Credo che il problema più grande degli altri sia stato quello di investire troppo negli obiettivi che un programma come MasterChef regala”.

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