La presunta omofobia di Franco Terlizzi continua a tenere banco nel salotto di Barbara d’Urso, chiamando in causa i protagonisti dell’ennesima querelle relativa a L’Isola dei famosi 2018. Tutto ha avuto inizio a Domenica Live, quando Craig Warwick ha rivelato di essere stato deriso e criticato duramente dall’ex pugile a causa del suo orientamento sessuale. Parole che avevano scatenato un gran polverone nei social network e che avevano causato la dura reazione di Vladimir Luxuria: secondo l’opinionista, infatti, la produzione avrebbe dovuto mandare in onda tale confronto, soprattutto se davvero le telecamere erano presenti in quel momento come dichiarato dall’ex gieffino. Da allora il botta e risposta è proseguito, anche se la diretta di martedì non ha avuto il confronto annunciato: Craig Warwick si è sentito male ed è stato ricoverato per degli accertamenti, con Michael Terlizzi ha espresso i suoi dubbi riguardo il vero stato di salute dell’uomo. Sulla questione è tornata ieri pomeriggio Barbara d’Urso a Pomeriggio Cinque con la lettura di una lettera scritta dalla moglie di Franco.

LA MOGLIE DI FRANCO TERLIZZI SCRIVE A BARBARA D’URSO

Tra gli ospiti della puntata di ieri di Pomeriggio Cinque c’era anche Michael Terlizzi, il figlio di Franco che ha ufficialmente chiesto scusa a Craig Warwick per le sue illazioni nella diretta de L’Isola dei famosi 2018. Il ragazzo ha colto al balzo l’occasione per riconfermare il suo totale sostegno al padre, che non ha mai dimostrato comportamenti omofobi prima di iniziare l’avventura in Honduras. Anche Ketty, la moglie del pugile, ha detto la sua, scrivendo una lettera a Barbara d’Urso. In essa la signora Terlizzi ha precisato: “È la prima volta che la parola omofobia entra nella mia casa”, a conferma di quanto già detto da Micheal. Non solo, ha voluto esprimere i suoi dubbi sulle parole di Craig Warwick ammettendo che, se davvero franco avesse detto simili frasi su di lui, sarebbe lei la prima a condannare il marito. Non solo: ha ricordato che è stato Craig a trattare spesso Franco con sufficienza a causa della sua diversa estrazione sociale.