La Iena Cizco, in occasione della Festa della Donna, si è recato in diversi conventi per proporsi come spogliarellista. Le sorelle accolgono l’inviato in maniera molto sorpresa ma gentile nonostante le continue provocazioni a suon di oggettini sexy. Non riesce, però, a portare a termine la missione. Nel corso della puntata di stasera, anche, un nuovo capitolo sulla regolarità delle elezioni politiche per il voto espresso dai nostri connazionali all’estero. Filippo Roma, infatti, ha raccolto le testimonianze di troppi gli italiani all’estero che non hanno ricevuto la loro scheda elettorale e indagato sulle situazioni non proprio trasparenti degli scrutatori nei seggi. C’è un palazzo a Milano dove la legge non entra, situato non troppo lontano dagli studi de Le Iene: chiunque può soggiornare per mesi, in nero e senza documenti. Nadia Toffa ha mandato un complice, che si è finto bosniaco, per indagare sul passaggio continuo di persone senza alcun tipo di controllo. E le forze dell’ordine, a distanza di 15 anni, non hanno ancora posto un limite a questa situazione che continua a degenerare (Aggiornamento Sebastiano Cascone)



YUREK ABUSATO DA UN PRETE A 13 ANNI

Yurek, a distanza di anni (oggi ne ha 34), ha denunciato le molestie di un prete che, a 13 anni, lo trattava come un papà. Il prete, dalla Polonia, si trasferisce in Molise ed invita il ragazzino in Italia per studiare. Il sacerdote cercava contatto fisico, baci, carezze. Voleva che dormissero assieme, e si masturbava, si eccitava. In cambio, gli faceva tanti regali e viaggi, però, sotto ricatto. Aveva timore di confidarsi con i familiari. Si è affidato ad un esorcista che gli ha consigliato di stare zitto. Gli abusi sono durati per quattro – cinque anni. Il ragazzo ha cercato di curarsi con sotanze non pulite e alcol. Ma, poi, in un secondo momento, si è affidato alla psicoterapia e meditazione. A distanza di tempo, l’uomo torna dal suo aguzzino per un confronto diretto sui fatti accaduti. Gli vengono serviti, su un piatto d’argento, le scuse perché nessuno è un santo’. Yurek è preoccupato perché teme che si possa essere ripetuto lo stesso dramma. Visto che è a contatto con tanti bambini. Il don si trincera dietro un silenzio assordante e non accetta la volontà di curarsi. Il vescovo non ha voluto adottare una misura di allontanamento preventivo nonostante sia stato avviato l’iter canonico. (Aggiornamento Sebastiano Cascone)



LE PENSIONI CON CONCESSE AI MALATI PER COLPA DELL’AMIANTO

Luigi sta conducendo una lunga battaglia per avere una pensione a causa della sua malattia professionale per l’amianto. La sua aspettativa di vita è molto bassa. Per mangiare va alla Caritas. Per dormire, invece, si è arrangiato in un camper. Non ha nulla per riscaldarsi. Dal 2008, è disoccupato, non si può permettere una casa. Anche Piero si è ammalato sul luogo di lavoro. Si è operato ma, invece di curarsi, ha dovuto cercare un nuovo mestiere per poter far vivere serenamente la propria famiglia. Un dirigente Inps, al momento, non ha saputo dare una risposta. Poi, dopo gli approfondimenti del caso, si spera che il caso possa trovare una soluzione. A Luigi, dopo un mese, ha preso la sua prima pensione di 1500 euro. In attesa di prendere in affitto un’abitazione, si è goduto una cena al ristorante. (Aggiornamento Sebastiano Cascone).



LE LITI CONDOMINIALI ‘RISOLTE’ DA GIULIO GOLIA

Giulio Golia è stato chiamato da Mario per alcuni problemi di vicinato con Nicola che gli ha anche sparato, in passato, e fatto del male a sua figlia. Tutta colpa di un parcheggio e di alcuni lavori non accordati. Vivono barricati in casa per paura di ritorsioni. Oscurati i volti dei familiari a causa di una diffida. A Nicola dà fastidio una bicicletta davanti al cancello. Nicola sostiene che, nel 1999, ha sparato per intimidiazione. Il padre di Mario prendeva un secchio di ascqua sporca e me la buttava davanti al portone. Per la scazzottata del 2010, c’è un’altra motivazione: le corna. Francesca avrebbe finto di essere stata aggredita e ha preso a cazzotti il testimone perché mentiva. Ed, infine, l’uomo rivela che è stato avvicinato da due malavitosi per intimidirlo. La situazione è degenerata dopo il lancio di alcune biglie e dei vasi di piantine. Fanno pace, riaprono le tapparelle. (Aggiornamento Sebastiano Cascone)

UNA VITA ROVINATA E 130MILA EURO BUTTATI VIA

Le Iene Show tornano in onda oggi, domenica 4 marzo, in prima serata su Italia 1. Nicola Savino, Nadia Toffa, Andrea Agresti, Giulio Golia e Matteo Viviani conducono un nuovo appuntamento con lo show più irreverente della televisione italiana. Quali servizi saranno trasmessi nel corso della serata? Le Iene torneranno ad occuparsi delle elezioni politiche dopo il voto del 4 marzo e il servizio di Filippo Roma sul voto degli italiani all’estero? Come ogni settimana, i vari inviati delle Iene racconteranno al pubblico di Italia 1 inchieste e spaccati della triste realtà italiana e non solo. In attesa di scoprire tutti i servizi della serata, sul sito ufficiale del programma di Davide Parenti, è stata pubblicata l’intervista realizzata ad Antonio Fulco, 31 anni, ricercatore universitario in Biologia, volontario nella comunità Missione di Speranza e Carità che ha fondato Biagio Conte. “Ero arrivato da non credente, per studiare, dalla Basilicata a Palermo. Qui avevo già iniziato un percorso di conversione. Un giorno, volevo donare dei vestiti ai poveri e nella Chiesa sotto casa mi dissero di darli a Biagio Conte. Non lo conoscevo: fu così che scoprii le comunità, che non ho più lasciato” – racconta Antonio Fulco alle Iene a cui ha poi spiegato in cosa consiste l’aiuto che viene offerto ai bisognosi – “Si parte dai bisogni essenziali: mangiare e dormire. Poi possono vestirsi, lavarsi e ricevere cure dai nostri medici volontari. Ma non ci fermiamo qui. Cerchiamo di occuparci di ogni aspetto della vita. La società ti ha emarginato? Noi diciamo: ‘ti vogliamo bene e ti stiamo vicino’. Restituiamo l’affetto della famiglia che spesso, per vari motivi, manca. Accompagniamo e assistiamo i malati in ospedale e offriamo pure una consulenza giuridica con avvocati volontari. L’idea è: Non importa cosa hai fatto in passato, ci interessi oggi”. Cliccate qui per leggere tutto.

LA STORIA DI IVAN BROZOVIC

Le Iene si sono occupate della storia di Ivan Brozovic, un uomo serbo di 48 anno che, dopo aver trascorso un anno e 5 mesi di carcere, è stato assolto e risarcito con 130.000 euro dalla III Corte d’appello di Milano. Nel 2012, l’uomo era stato arrestato in Slovenia per traffico internazionale di droga. Subito estradato in Italia, finisce in carcere. Dopo 17 mesi in prigione, però, viene assolto e riconosciuto innocente. La sua unica colpa era di chiamarsi come un trafficante di hashish croato, tuttora latitante. Le Iene, per raccontare la storia di Ivan Brozovic hanno incontrato l’avvocato Ivano Chiesa. “Tutta questa vicenda è capitata, secondo me, per colpa della superficialità, della mancanza di approfondimento e della mancanza di attenzione, perché non c’è altra spiegazione” – ha dichiarato il legale che ha dichiarato come l’ordinanza non fu neanche tradotta nella lingua d’origine di Brozovic – “Finalmente, una volta tradotta l’ordinanza, Ivan ci ha detto che avevano sbagliato persona”. L’avvocato dell’uomo aveva cercato di evidenziare l’errore facendo notare la mancanza di due documenti negli atti processuali: “Il giudice di primo grado ha fatto un enorme errore: per superare il problema dei passaporti che non coincidevano, ha detto che a riscontro c’erano quei documenti che in verità mancavano. È un errore di un certo peso, e i magistrati che sbagliano dovrebbero pagare”. L’assoluzione è arrivata solo quando la difesa si è presentata davanti alla Corte d’Appello di Milano che gli ha riconosciuto anche un risarcimento economico. Cliccate qui per vedere il servizio.