Luciana Littizzetto porta avanti la sua personalissima campagna elettorale: “Propongo di semplificare la ricerca del telecomando. Ogni volta che cade, ritrovarlo è impossibile”. L’oggetto di scena, questa volta, è un vero divano: “Ti sfido: dov’è il telecomando?”. Fazio si dà da fare, ma prova è ardua: “Vedi, non c’è niente da fare!”. Dopo il siparietto comico, è la volta di Guadagnino. “Era dal ’99 che un film italiano non riceveva una nomination agli Oscar”. Chiamami col tuo nome non ha vinto, ma è stato comunque un successo. “E’ un film tenerissimo sull’educazione sentimentale. Racconta la scoperta dell’amore, ma anche il rapporto con la famiglia”. Call Me By Your Name è andato bene anche negli Stati Uniti. Non dappertutto, però: “Nel cuore dell’america trumpiana ha perso qualche punto”. La tematica trattata non era delle più facili: “Ci siamo concentrati molto sull’amore; poco sull’erotismo. Per quello ci sono i nuovi media”. [agg. di Rossella Pastore]
GLI OSCAR
Circa una settimana fa, gran parte dell’Italia ha fatto il tifo per Luca Guadagnino, visto che con il film “Chiamami col tuo nome” ha rappresentato l’Italia alla Notte degli Oscar, con ben 4 candidature, tra cui quella come Miglior film. Alla fine la pellicola si è aggiudicata la statuetta per la Miglior sceneggiatura non originale (di James Ivory). Premio già avuto ai British Academy Film Awards. Certamente questa sera, ospite della puntata di Che tempo che fa, il regista parlerà delle emozioni vissute negli ultimi giorni e anche dei suoi progetti per il futuro. In questo senso ha già fatto sapere che sta pensando al sequel del suo ultimo film, che sarà ambientato sei o sette anni dopo. I protagonisti, stando a quanto ha dichiarato il regista, saranno sempre Armie Hammer e Timothée Chalamet.
LUCA GUADAGNINO, IL COMMENTO ALLE ELEZIONI
Parlando con IndieWire, proprio Hammer ha detto che Guadagnino ha già svelato agli attori lo script del sequel, anche se una sceneggiatura completa ancora non esiste. La bella Notte degli Oscar per l’Italia è stata in parte offuscata dal contemporaneo spoglio dei voti per le elezioni politiche. Lo stesso Guadagnino, che era ovviamente a Los Angeles, ha raccontato di essere tornato in albergo, dopo aver festeggiato il premio, e di aver seguito la maratona elettorale di Enrico Mentana. In un’intervista a La Stampa ha anche commentato i risultati delle votazioni, spiegando che “quelli che si sono preoccupati di declinare narcisisticamente la propria idolatria hanno ricevuto un sonoro schiaffo dagli elettori italiani”. Ha anche detto che è difficile capire cosa accadrà ora, “ma se vogliamo credere nel concetto di democrazia dobbiamo ascoltare come si è espresso alle urne il popolo italiano”.
LA CARRIERA
Luca Guadagnino, nato a Palermo nel 1971, si è laureato in Lettere alla Sapienza di Roma con una tesi sul regista Jonathan Demme. Nel 1996 gira alcuni documentari e nel 1999 a Venezia viene presentato il suo primo lungometraggio dal titolo “The Protagonists”. Nel 2003 a Locarno viene presentato a Locarno il suo documentario “Mundo civilizado”, mentre nel 2005 esce il suo secondo film “Melissa P.”, che ha un certo successo grazie anche al best seller (“100 colpi di spazzola prima di andare a dormire”) da cui è tratto. “Io sono l’amore”, suo film del 2009, viene candidato ai Golden Globes come Miglior film straniero. Nel 2015 esce “A Bigger Splash”, mentre nel 2018 è il turno di “Chiamami col tuo nome”. Nel 2016 Guadagnino ha iniziato le riprese del remake di “Suspiria”, horror cult di Dario Argento.