Victoria Zinny  al fianco di Remo Girone da oltre 40 anni, oggi pomeriggio ha ripercorso la sua storia d’amore con l’attore a Domenica In, dove ha avuto la possibilità di raccontarsi in una lunga intervista e ripercorrere i momenti più belli della sua relazione.  L’attrice, in particolare, ha ricordato il suo primo incontro con colui che sarebbe diventato suo marito, al quale ha concesso un primo bacio soltanto dopo molti giorni di frequentazione. I due, che nei primi incontri si vedevano per andare a ballare, oggi formano una delle coppie più solide dello star System, una coppia che, a quanto pare, non sembra conoscere crisi. A conferma del loro amore, la simpatica intervista doppia realizzata da Cristina Parodi, che ha visto i due rispondere con fermezza alle domande sulla loro relazione, valutate da un esperto nel parterre con un’affinità del 97%. Per avere successo in amore, ha confermato in particolare Victoria Zinny, serve un pizzico di fortuna, senza mai dimenticare di sorridere nonostante il passare del tempo. (Agg. di Fabiola Iuliano)



INSIEME DA PIÙ DI TRENT’ANNI

Victoria Zinny è sempre stata nella mente dei telespettatori italiani la moglie storica di Remo Girone. L’attrice di origini argentine è popolare anche per i suoi lavori precedenti all’incontro con l’artista italiano. La si ricorda per esempio già nel ’61 grazie al film Viridiana con Luis Bunel, anni prima del suo arrivo in Italia ed alla sua scelta di collaborare con diversi registi del cinema di genere, come El tunel di Antonio Drove e con Peter Weller oppure Io e Caterina diretto da Alberto Sordi. Victoria Zinny sarà inoltre presente a Domenica In nel pomeriggio di oggi, 11 marzo 2018, al fianco del marito Remo Girone per sottoporsi al simpatico Gioco delle affinità. I due artisti rappresentano infatti una delle coppie storiche ed il loro matrimonio è guardato con ammirazione da chi vorrebbe raggiungere il loro stesso traguardo. Oltre trent’anni insieme, fra tv, cinema e vita privata, impegnati nel sociale ed in molti altri progetti. La Zinny e Girone sono intervenuti infatti di recente come conduttori della manifestazione per il Giorno della Memoria, diviso fra eventi come la proiezione Dalle leggi razziali alla Shoah, un filmato prodotto da Rai Storia. 



I FIGLI VERONICA E KARL SEGUONO LE SUE ORME

Il matrimonio fra Victoria Zinny e Remo Girone è stato al di sotto dei riflettori nazionali e non fin dal loro primo incontro. Anche se la coppia non ha mai avuto figli, l’attore è diventato un vero e proprio papà per la prole della moglie, i due figli Veronica e Karl, avuti da una precedente unione con Jacques Harvey, il pittore francese. In particolare, Karl ha partecipato al fianco di Girone e della madre alla conduzione di un programma di Telemontecarlo del 1991, Settimo Squillo. Veronica Zinny è invece nota per il suo ruolo nel film Macabro diretto da Lamberto Bava nel 1980 e ad oggi dovrebbe vivere in Giappone. Una carriera che l’attrice sembra aver ereditato dalla madre, vista la sua predilezione per pellicole come la precedente Il malato immaginario di Tonino Cervi e con Alberto Sordi, dove interpreta il ruolo di Luigina, ed il successivo Arrivano i miei di Nini Salerno, dove lavora al fianco di Franco Oppini, Diego Abatantuono, Ivan Graziani e molti altri. 



LA CARRIERA DELL’ATTRICE

Nata nel maggio del 1943, Victoria Zinny muove i primi passi nella sua Buenos Aires, in Argentina, sotto il segno zodiacale del Toro. Il suo esordio al cinema arriva quando è appena 19 enne e viene scelta da Luis Bunuel per il suo film Viridiana, dove interpreta il ruolo di Lucia. La troviamo poi quattro anni più tardi ne I criminali della galassia di Dawson Anthony, alias del regista Antonio Margheriti ed al fianco di Franco Nero. Il nome della Zinny viene unito negli anni successivi ai nomi più importanti dello spettacolo internazionale, come Barbara Bouchet, che conosce sul set di Colpo rovente di Piero Zuffi (1969) e Pino Caruso con cui lavora nella pellicola di Duccio Tessari di quello stesso anno, dal titolo Quella piccola differenza, una produzione italofrancese. Importanti gli anni successivi per la sua carriera, grazie a film come Keoma del 1976, sotto la guida di Enzo G. Castellari ed ancora una volta nel cast con Franco Nero, fino all’incontro con Alberto Sordi che avviene grazie alla pellicola diretta dall’attore romano Io e Caterina, con protagonista Edwige Fenech.