Ciriaco De Mita è l’ospite istituzionale di Che tempo che fa: è la prima puntata post-voto, e i diretti interessati hanno declinato l’invito. Uno fra tutti, Matteo Salvini: che ne dice De Mita? “È il nuovo leader del centrodestra. Qualcun altro non può più esserlo per ragioni d’età”. Detto da lui suona strano: non aveva novant’anni? Certo, la Democrazia Cristiana si è estinta da un po’, ma non si può dire lo stesso delle sue vecchie glorie. “È difficile che due partiti diversi lavorino insieme”, sentenzia, “bisogna che convergano su più punti”. Sempre il solito democristiano. Voto: 5. Per Al Bano, vale la regola del “patti chiari, amicizia lunga”: “Niente domande sulle donne”. Da par suo, Carrisi fa di tutto pur di far parlare di sé. Romina e Loredana se lo contendono, e tutto procede secondo copione. Il “copione” di una telenovela in onda a reti unificate, tra Rai 1 e Canale 5, dal lunedì al venerdì.



GLI ATTORI

Fedez e Chiara Ferragni sono gli Al Bano e Romina due punto zero: il loro campo di battaglia è Instagram, e J-Ax fa da terzo incomodo. È lui a intromettersi di tanto in tanto nella loro relazione, il tutto a colpi di tag e incursioni fotografiche. Voto: 6. Vincenzo Salemme è emozionato: “Giuro: ho sessant’anni e ancora mi succede”. Con Fazio gioca d’anticipo: “Pensavi settanta, vero?”. Salemme è un mostro di comicità, oltre ad avere un fascino tutto suo. Il piglio è quello di Jeremy Irons; le movenze ricordano De Filippo. “Mi ha scoperto lui”, ammette. Questo lo accomuna a Tosca D’Aquino: anche lei ha iniziato da Eduardo. E se Salemme è una sagoma, la D’Aquino è un figurino. Voto: 7. Ancora cinema con Luca Guadagnino e Chiamami col tuo nome, “un film tenerissimo sull’educazione sentimentale”. Guadagnino racconta la scoperta dell’amore, condendo il tutto col “tabù sacro” omosessualità. Poi lamenta: “Non è andato bene in America, dove Trump ha trionfato”. Il tema era difficile, ma non è il caso di tacciare di “psicoreato” chi non lo capisce. Orwell docet: le lobby gay non esistono; il Grande Fratello sì. E sia mai che non piaccia.



IL TAVOLO

Tanto affetto per Pippo Baudo: “Non ce n’è uno che non conosca, qui al Tavolo”. Poi ribadisce: “Al Bano? L’ho inventato io!”. Anche la Berti, s’è per questo: “Cantavo le canzoni di Suor Sorriso. Fu lui a farmi emergere, più o meno direttamente”. Domanda estemporanea: “Perché ti fai chiamare Pippo? Hai tre nomi bellissimi…”. Scopriamo che Baudo si chiama Giuseppe Raimondo Vittorio: nomi altisonanti, di certo meno svelti dell’attuale “Pippo”. Lui ci scherza su: “Pensa che ho avuto problemi con l’anagrafe”. Poi racconta quella volta che ha scoperto la D’Aquino: letteralmente. Non tutti lo sanno, ma è lui il primo complice dell’incidente hot che la portò alla ribalta. Voto: 6.

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