Ospite della nuova puntata del talk show E poi c’è Cattelan in onda su Sky Uno, è l’emergente duo musicale italiano de i Coma Cose (in realtà il loro nome corretto è Coma_Cose). Un duo rap che sta ottenendo grande successo sfruttando in pieno le potenzialità del web ed in particolare di Youtube, veicolo con il quale hanno fatto conoscere la loro musica. Il duo è composto da Fausto Zanardelli in arte Fausto Lama e da Francesca ( nota in passato con il nome d’arte di California Dj), entrambi provenienti da Milano e nell’ultimo periodo ha pubblicato un EP intitolato Inverno ticinese. In una recente intervista rilasciata al portale SuperEva.it, Fausto Lama ha spiegato come siano nato questo progetto e il perché di questo nome d’arte: “All’inizio doveva essere soltanto ‘Coma’, oppure ‘Koma’.



Cercavamo un nome che rappresentasse un po’ uno stato mentale: la nostra musica ha un 50% di ‘vita vera’ e un 50% di critica sociale, con tanta ironia e cognizione di causa. Ecco che Coma voleva essere un nome provocatorio riferito ad un momento storico e sociale in cui bisogna un po’ svegliarsi, inoltre richiamava anche l’immaginario più classico dell’hangover, il coma post- serata. Soltanto che, quando abbiamo deciso di creare il profilo Instagram del gruppo, abbiamo notato che ‘Coma’ era già occupato. E allora ci siamo messi a pensare a qualcosa che avesse a che fare con coma, le cose che hanno a che fare con coma…coma cose. Basta. Trovato, stava bene”.

COMA COSE, TUTTO È NATO IN UN NEGOZIO

Nella stessa intervista rilasciata a SuperEva, Francesca ha raccontato un po’ della propria storia artistica e dell’incontro fatto con Fausto in un negozio dove entrambi, all’epoca, lavoravano come commessi. La sintonia artistica è stata sin dalle prime battute evidente e quindi è partito il progetto discografico dei Coma cose: “Io sono friulana, di Pordenone, e ho sempre avuto amici che facevano musica, dal punk al rap. A questo genere sono appassionata fin da ragazzina: è stata la prima musica che ho deciso di ascoltare. Sai, la sera si andava al parchetto a fare freestyle, due di loro avevano anche uno studio di registrazione e il primo approccio l’ho avuto con loro: quando registravano, spesso mi chiedevano di cantargli il ritornello. Poi sono venuta a Milano e ho studiato tutt’altro: scenografia.

Mi sono pian piano appassionata anche al mondo della musica techno, infatti da lì nasce il nickname DJ California, mi è sempre piaciuto smanettare coi suoni. Fausto l’ho conosciuto in un negozio, in quel momento della vita facevamo i commessi e mi ha iniziato a parlare di questo progetto che aveva in mente, mi ha fatto sentire i primi provini e – anche lui – mi ha chiesto se mi andava di registrare qualcosa, visto che avevo già avuto a che fare con questo tipo di dinamica. Li abbiamo fatti sentire un po’ in giro e sono piaciuti: è nato tutto così, in maniera abbastanza spontanea”.