Giuseppe Cruciani non è uno qualunque. Insieme a David Parenzo conduce su Radio24 il programma radiofonico La Zanzara, e come questo insetto fastidioso, anche Cruciani è uno che punge. Senza peli sulla lingua e gran provocatore, non ha tabù: lo si ama o lo si odia. Oggi è stato protagonista di una bella intervista con Novella 2000, in cui lo stesso ha svelato qualche aspetto della sua vita privata sentimentale. Giuseppe Cruciani è stato associato a svariate donne, fra cui la nota Selvaggia Lucarelli, che è una sorta di suo alter-ego al femminile. Il conduttore de La Zanzara ha alle spalle anche un matrimonio, poi finito male, dal quale però è nata la sua unica figlia, Viola, di 13 anni.
“LA MIA MERAVIGLIOSA FIGLIA”
E proprio di quell’esperienza ne ha parlato il 51enne giornalista: «Ho sposato una donna poco dopo averla conosciuta – ammette al noto settimanale di Gossup – abbiamo fatto subito una figlia e ci siamo inevitabilmente lasciati dopo qualche anno, lei dirà: “Cruciani, hai fatto un stronzata, non te ne vergogni?”. Ecco, non lo rifarei ma non mi pento: quello fu un meraviglioso sbaglio che ha prodotto la meraviglia che è mia figlia Viola. Poi, certo, io adesso ho grande difficoltà ad avere una relazione stabile, però non me ne pento». Cruciani ammette di non essere quasi mai riuscito ad essere sincero con le donne con cui è stato, anche se adesso sta cercando di impegnarsi su questo fronte: «Mi accorgo che non ci riesco quasi mai a dire la verità fino in fondo – spiega – ecco, quello che mi è sempre mancato è questo».
“WEINSTEIN? BUFFONATE!”
Si cambia argomento e si parla della questione molestie sulle donne. Negli ultimi mesi è scoppiato il caso Weinstein, con protagonista il noto produttore di Hollywood, accusato da moltissime attrici. A riguardo, Cruciani ha il suo pensiero, che come al solito non è mai banale: «Per me è una buffonata quando si dice: era costretta a farlo “per bisogno” – tuona il conduttore radiofonico – secondo me si può parlare di bisogno solo quando c’è assoluta disparità: per esempio se io ti chiedo una prestazione sessuale in cambio di un lavoro senza il quale tu muori di fame». Per Cruciani le attrice “molestate” non si trovavano in un livello di sopravvivenza, ma su quello della carriera, e avrebbero di fatto potuto rifiutare delle avance considerate troppo spinte. Poi Giuseppe chiosa così, in maniera come da copione provocatoria «Del proprio corpo ognuno può fare quello che vuole. E non trovo disdicevole che si decida di usarlo per vantaggio personale».