Milly Carlucci porta Maria De Filippi in tribunale per un tweet diffamatorio? La conduttrice di “Ballando con le Stelle” ha smentito la notizia che sta circolando in Rete. «Un falso account su Twitter, che utilizzava il nome di Maria De Filippi con la y finale, ha cominciato a scrivere nefandezze. Lei non ha alcuna responsabilità», ha spiegato a La Verità. Al massimo la collega di Canale 5 sarà stata chiamata dalle autorità per essere messa al corrente della questione. Quel che è vero è che Maria De Filippi ha vinto la battaglia degli ascolti televisivi con il suo “C’è posta per te”. «Vero, ma abbiamo superato il 20% di share, con oltre un punto in più rispetto al debutto dell’anno scorso». E quindi Milly Carlucci preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno. «A Canale 5 hanno l’abitudine di chiudere la prima serata ben oltre la mezzanotte, costringendo anche noi ad adeguarci per non regalare loro punti di share», ha poi aggiunto la signora di Raiuno.



MILLY CARLUCCI, DALLE POLEMICHE AL RICORDO DI BIBI BALLANDI

Le polemiche a “Ballando con le Stelle” non sono mancate, seppure il programma di Milly Carlucci abbia fatto solo il suo debutto. C’è chi sostiene che la presenza di una coppia di uomini in gara, tra cui uno gay dichiarato, non hanno “aiutato” la trasmissione. «Lungi da noi l’idea di montare provocazioni a tavolino. E poi lo scandalo dov’è?», chiede Milly Carlucci, citando poi Lea T, la figlia del calciatore Toninho Cerezo nata uomo e diventata donna, e Platinette nell’intervista a La Verità. Anziché concentrarsi sulle polemiche, la conduttrice ha preferito ricordare Bibi Ballandi, noto produttore televisivo, anche di “Ballando con le Stelle”. «Bibi, generoso e perbene, non era solo il produttore del programma ma un amico vero – aggiunge Milly -, a livello di famiglia, che ho visto lottare in silenzio e con coraggio per tanti anni contro quel nemico subdolo, la sua malattia. Manca molto, a tutti noi».



MAI UN REALITY: “LI DETESTO!”

Milly Carlucci è una “istituzione” della tv italiana, eppure non è ancora diventata un’icona come Raffaella Carrà. Per la conduttrice la spiegazione è semplice: «Lei è una show woman a tutto tondo, e poi non ho mai voluto lavorare 360 giorni all’anno, fare una trasmissione quotidiana, che è poi quello che ti regala una popolarità e un successo ancora maggiori». Le priorità di Milly Carlucci erano altre, come ha avuto modo di spiegare a La Verità: veder crescere i suoi due figli. Ma ha il merito di aver attraversato epoche televisive, politiche e di costume diverse, restando sempre se stessa. «Non ho mai sgomitato per emergere». A questo punto, però, si pone l’obiettivo di tagliare il traguardo dei 100 programmi diversi, magari con un nuovo genere. Ma non un reality: «Li detesto da prima che arrivassero da noi. Ne vidi uno all’estero dove un gruppo di persone si annoiavano a morte. Fecero arrivare una spogliarellista che faceva la doccia nuda. Gli ascolti esplosero. Ma allora perché non trasmettere un porno soft? No, io penso a un talk show in cui far parlare le persone della loro vita».

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