I Ricchi e Poveri sono tornati in pista come giudici di Sanremo Young. Nonostante il quartetto con il passare del tempo sia prima diventato un terzetto e poi un duo, Angelo e Angela vivono ancora di sogni e non mollano la carriera così come le soddisfazioni personali. Intervistati tra le pagine del settimanale Oggi in edicola con il nuovo numero, si raccontano senza filtri svelando che per vincere bisogna anche perdere. Poi raccontano che negli anni ’70, il primo a credere in loro come realtà musicale fu addirittura Fabrizio De Andrè: “Ci portò a Milano per presentarci a una casa discografica, ma a loro non fregava niente di noi. Però non abbiamo pensato: “Non siamo stati bravi abbastanza”. È quello che ci ha dato la forza di migliorare”. Dopo De Andrè arriva poi il loro mentore assoluto: Franco Califano. Angelo racconta che era direttore artistico della Curci e dopo averli ascoltati si è licenziato per diventare il loro produttore musicale: “Non avevamo neanche i soldi per gli alberghi e ci disse: “Siete ricchi di spirito ma poveri di tasca””.



I Ricchi e Poveri raccontano Sanremo

I Ricchi e Poveri durante l’intervista tra le pagine del settimanale Oggi, svelano che la differenza tra loro ed i talenti di SanremoYoung, viene rappresentata anche dai mezzi di comunicazione attuali: “Con internet oggi trovi qualsiasi cosa online – spiega il biondo del gruppo – noi invece dovevano andare a comprare i dischi, ci tiravamo giù gli accordi. C’era sacrificio, ora è più semplice”. Angela poi precisa che alcuni talenti hanno già una nutrita schiera di fan che li segue attraverso i social network. Poi si apre la parentesi dedicata al Festival di Sanremo e le loro 12 partecipazioni. Nel 1970 un secondo posto con “La prima cosa bella”, dietro Celentano, quasi una vittoria: “Chiamai mia madre per comunicarle la notizia e lei mi rispose in genovese: “Ma che ti vagge a travaggià”, ovvero: “Ma vai a lavorare”, confida la celebre brunetta. Nel 1981 invece, con “Sarà perchè ti amo” hanno salvato il Festival dall’oblio. Quella fu una edizione molto buia di Sanremo: “Ma la canzone ebbe un successo grande, che fece rinascere il Festival” confida ancora Angela, per poi confidare: “Siamo legati al Festival, sarebbe bello tornarci”.



Angela e Angelo non mollano: il nuovo disco

Angela e Angelo svelano di stare per partire in direzione Ucraina dove faranno dieci concerti. Per loro continua il successo nell’Est. Poi Angelo racconta l’episodio più strano accaduto all’estero: “Una volta abbiamo attraversato in treno gli Urali, avevamo paura dell’aereo. Stufi di stare nel nostro vagone, iniziamo a vagare per il treno, finché un kazako si alza e comincia a piangere. Gli abbiamo chiesto se si sentisse male e lui: “No, piango perchè amo i Ricchi e Poveri, e non avrei mai immaginato di incontrarvi su un treno”. Ci siamo abbracciati”. E finalmente svelano il segreto del loro successo all’estero: “Ai tempi del comunismo l’unico programma occidentale che potevano vedere era Sanremo. Si sono innamorati dei cantanti, dei vestiti, dell’Italia, del sole e del mare. E non ci hanno mai dimenticato”. In ultimo, la lavorazione al nuovo album con pezzi adattati a due voci: “Siamo orgogliosi dopo 50 anni, di essere ancora qui”.

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