La moglie dello chef Carlo Cracco, Rosa Fanti è da sempre il punto fermo di suo marito. Attenta consigliera ma soprattutto collaboratrice di grande determinazione e talento, ha un ruolo ben definito nei ristoranti dello chef. Soprattutto Rosa Fanti ci tiene a sottolineare che si occupa di tutto tranne che della cucina, del quale è re proprio Carlo Cracco. In una recente intervista rilasciata al portale Fine Diving Lovers, Rosa Fanti ha parlato della visibilità che riesce ad ottenere grazie al suo lavoro, anche se i riflettori sono maggiormente puntati verso suo marito: “Direi di no e va benissimo così. Ne basta uno in casa con una visibilità come quella di Carlo. Io, per natura, non ambisco ai riflettori, semmai mi ci trovo coinvolta e va bene così. Il mio lavoro è quello di stare dietro le quinte e mi piace molto. Mi è ben chiaro che ogni successo che Carlo porta a casa ha anche qualcosa di mio”. Ha poi aggiunto cosa i clienti del nuovo ristorante aperto nel cuore di Milano, Cracco, potranno trovare: “Innanziutto sarà chiaro a tutti quanto abbiamo investito sull’architettura. Siamo davvero in un luogo dove è passata la storia e abbiamo molto rispetto di questo. Inoltre all’interno di Cracco non ci sarà soltanto un ristorante, che sarà al primo piano, ma un caffè bistrot al piano terra con cioccolateria e pasticceria, un laboratorio interno, un’enoteca con oltre 2mila etichette nelle cantine e uno spazio per eventi privati al secondo piano”.



FULCRO DI TUTTI I PROGETTI CULINARI E TELEVISIVI DEL MARITO

Da circa due mesi Rosa Fanti, giovane e dinamica donna di 35 anni proveniente da Santarcangelo di Romagna, ha detto sì allo chef Carlo Cracco diventandone ufficialmente la moglie. Il loro è un rapporto affettivo e lavorativo che va avanti da oltre dieci anni e dal quale sono nati due splendidi figli. In una recente intervista rilasciata a Vanity Fair, la Fanti ha raccontato di come si siano conosciuti ed in particolare delle prima volta che il noto chef è entrato nella sua casa. Come intuibile Cracco, ha dando uno sguardo nel frigo per poi sentenziare un frase che probabilmente molto donne vorrebbero sentirsi dire dal proprio uomo: “Quando è venuto a casa mia, come prima cosa ha aperto il frigorifero. Dentro c’era solo una confezione di piadine precotte e una mozzarella: volevo morire. Carlo l’ha richiuso e mi ha detto: ‘Da domani la spesa la faccio io’. Il giorno dopo si è presentato con dieci sporte piene di cibo: ‘Non toccherai mai più un fornello’. Poi si è messo a cucinare, piccione con patate e castagne. L’ho assaggiato e lì ho capito: sono fritta”.



ROSA FANTI, 8 ANNI DI COLLABORAZIONI

Da pochissimi giorni Rosa Fanti e il marito Carlo Cracco, hanno aperto nel pieno centro di Milano, in Galleria Vittorio Emanuele II, un nuovo locale di oltre mille metri quadrati che oltre ad essere un ristorante è anche un caffè – bistrot ed un’enoteca. In una intervista rilasciata al portale Fine Diving Lovers, Rosa Fanti ha raccontato come in questo progetti e tutti gli altri, abbia diviso i compiti con il marito: “Mi occupo di tutto ciò che non è cucina. Carlo è lo chef, lui si relazione al suo staff, così come ai fornitori. Il mio compito è invece quello di gestire quotidianamente le collaborazioni con le aziende e gli eventi esterni a cui Carlo partecipa, e di supervisionare le attività di ufficio stampa. Entrambi siamo convinti che sia molto meglio lavorare con chi ti conosce veramente e finora questo metodo è andato molto bene. Cosa ho portato? Forse una spinta in più, un po’ di organizzazione che prima non c’era. Sono otto anni che lavoriamo insieme, quando sono arrivata Carlo aveva già moltissimi impegni che non riusciva più a coprire adeguatamente con il suo staff. Oltre alla tv, c’erano importanti relazioni con aziende da portare avanti. In questo senso, la conoscenza privata ci ha aiutati fin da subito, noi lavoriamo davvero per lo stesso obiettivo”.



L’IMPORTANZA DELLA GAVETTA

Nella stessa intervista Rosa Fanti ha raccontato come suo marito gradisca la cucina della mamma accettando di buon grado di non mettere lingua nelle sue preparazioni culinarie marcatamente romagnole. Infine, rispondendo ad una domanda su possibili consigli da dare a quanti si avvicinano al mondo delle ristorazione, ha rimarcato l’importanza della gavetta: “Correndo il rischio di sembrare banale, sono convinta che il miglior consiglio che si possa dare sia di iniziare dal basso. Carlo e alcuni suoi colleghi mi raccontano storie in cui questo aspetto emerge con evidenza. Ricoprire ogni ruolo in cucina come hanno fatto loro è fondamentale affinchè, una volta affermati, sia dia la giusta importanza a tutti gli aspetti della ristorazione. Oggi è invece frequente trovare giovani che dopo sei mesi di lavoro già pensano di aprire il proprio locale. Inoltre ritengo sia importante viaggiare e conoscere sapori e tecniche in prima persona”.