L’intervista di Franca Leosini a Sabrina Misseri e Cosima Serrano, la cui seconda parte andrà in onda nella puntata di domani di Storie Maledette, ha destabilizzato la famiglia della vittima, Sarah Scazzi. La madre Concetta al settimanale Giallo ha contestato il fatto che sia stata data la possibilità alla nipote e alla sorella di raccontare la loro verità in tv: «Sono state le mie amiche a dirmi dell’intervista. Al di là di questo, sono esterrefatta. Lo trovo ingiusto nei confronti degli altri ergastolani. Trovo ingiusto il fatto che loro abbiano un trattamento particolare, in quanto possono dire quello che vogliono, mentre gli altri ergastolani non hanno voce in capitolo». Nell’intervista Concetta ha anche espresso il suo disappunto per il fatto che Storie Maledette abbia intervistato solo Sabrina Misseri e Cosima Serrano, senza dare spazio al pensiero della famiglia della vittima. «Evidentemente quello che hanno da dire Cosima e Sabrina, dal punto di vista di chi dirige la trasmissione, è più importante del pensiero dei familiari della vittima. Per quanto riguarda il rispetto, quello ormai non esiste più…». Un malcontento lecito, ma va detto che il concept del programma preveda interviste solo ai condannati coinvolti proprio per far comprendere ai telespettatori quel lato oscuro che c’è in tutti noi e che in alcuni casi può portare addirittura a compiere gesti deplorevoli. (agg. di Silvana Palazzo)
LA MAMMA DI SARAH SCAZZI: “SEMPRE LA STESSA FARSA”
La puntata di Storie Maledette dedicata a Sabrina Misseri e Cosima Serrano, condannate per l’omicidio di Sarah Scazzi, ha suscitato la dura reazione della madre della vittima, Concetta Serrano. La mamma della 15enne di Avetrana non è riuscita a trattenere la rabbia nei confronti della nipote e della sorella che continuano a professare la loro innocenza. Le due donne torneranno protagoniste domani, visto che andrà in onda la seconda parte delle interviste di Franca Leosini. «Raccontano sempre la stessa farsa», ha dichiarato Concetta ai microfoni di Quarto Grado. Per la madre di Sarah non è vero che la figlia andava sempre volentieri a casa della cugina Sabrina: «Io ricordo che molte volte Sabrina le mandava dei messaggi o la chiamava per dirle “Vieni che mi dai una mano” e Sarah usciva dalla camera sbuffando perché non le andava; allora io le dicevo “Se non vuoi andare perché ci vai” e lei mi rispondeva “Perché quella (Sabrina, ndr) se non ci vado inizia a criticarmi, dicendo che vado da lei solo quando mi fa comodo”. Quindi non ci andava sempre gran volentieri». (agg. di Silvana Palazzo)
I DIVERSI RUOLI DI SABRINA MISSERI E COSIMA SERRANO
Il delitto di Avetrana e la morte di Sarah Scazzi sono collegati in modo indelebile a Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Madre e figlia scontano infatti l’ergastolo per l’omicidio della ragazzina, con cui condividevano rapporti di parentela. Le due donne hanno deciso di interrompere il silenzio ad anni di distanza dal loro arresto e condanna, scegliendo di raccontare la loro versione dei fatti. Un racconto che grazie a Franca Leosini riporta ancora i cittadini italiani a quel pomeriggio del 2010, quando Sarah Scazzi scompare in un vortice di mistero e tragedia. Storie Maledette ripercorrerà il caso ancora una volta, grazie alla seconda parte che andrà in onda su Rai 3 questa sera, sabato 17 marzo 2018. Il racconto di Sabrina e Cosima si è interrotto infatti su un punto centrale del delitto di Avetrana e che dà modo agli inquirenti di stringere il cerchio attorno a madre e figlia. I sospetti della stessa madre di Sarah Scazzi sono infatti che le due parenti siano coinvolte nell’omicidio della 15enne: chi altri sapeva che quel giorno sarebbe uscita di casa proprio a quell’ora? Clicca qui per rivedere il video con la prima parte di Storie Maledette e l’intervista a Sabrina e Cosima Serrano.
QUELL’AMORE/OSSESSIONE PER IVANO RUSSO
Un particolare aspetto delle indagini sulla morte di Sarah Scazzi riguarda il suo collegamento diretto a Ivano Russo, il cuoco di Avetrana per cui Sabrina Misseri avrebbe perso la testa. Tutto agli atti secondo gli inquirenti, che hanno scandagliato gli oltre 4 mila messaggi che Ivano e Sabrina si sono scambiati nel giro di pochi mesi. Un dettaglio che evidenzierebbe come la cugina di Sarah fosse succube sentimentalmente dal giovane cuoco, un rapporto ossessivo che spingeva Sabrina a ricercare quell’amore che non le è mai stato concesso. Nella prima parte dell’intervista a Storie Maledette, la Misseri definisce infatti il suo legame con Ivano Russo come “più di un’amicizia e meno di un amore”. Il cuoco infatti non avrebbe mai accettato di trasformare la loro reciproca attrazione in qualcosa di più. Del resto Sabrina si sentiva “una cozza”, come ha affermato in diversi sms diretti al cuoco. Un legame che agli occhi della conduttrice Franca Leosini sbilanciava l’ago della bilancia a favore di Ivano, quel “Dio Ivano” di cui la Misseri parlava in alcuni messaggi e che avrebbero contribuito ad aumentare l’ego del ragazzo.
IL CONTROLLO DELLA MATRIARCA DELLA FAMIGLIA MISSERI
Non meno importante di Sabrina Misseri, il ruolo della madre Cosima Serrano nell’omicidio di Sarah Scazzi. L’avvocato della famiglia della vittima, il legame Nicodemo Gentile, riferisce infatti a Tag24 che la donna sarebbe “l’assoluta regista” del caso di Avetrana. Lo dimostrerebbe anche il suo continuo negarsi agli interrogatori e mai alle telecamere, un comportamento che tra l’altro condivideva con la figlia Sabrina. Un dettaglio visibile agli occhi degli inquirenti e dei giudici, che hanno sempre visto nella presenza di Cosima all’interno della famiglia una figura autoritaria, tanto che avrebbe gestito i momenti successivi al delitto della ragazzina. Sarebbe stata lei a stabilire che il marito Michele Misseri trasportasse il corpo altrove, grazie ad un rapporto che in tanti anni avrebbe visto la donna assumere il comando anche della sua famiglia. Eppure agli occhi di Sarah Scazzi, la zia Cosima sembrava più che importante. La legava alla parente un forte affetto, tanto da arrivare persino a parlare di una possibile adozione. Questa la versione della Serrano, che ha accolto diverse volte la nipote a casa propria.