A volte ritornano. Dopo dieci anni di assenza a ottobre rivedremo il Gran Premio Internazionale dello Spettacolo, ovvero il Telegatto. L’ultima edizione l’abbiamo vista nel 2008 e con la prossima siamo a 25. Fu inventato da Sorrisi e Canzoni TV con un referendum sulla rivista, ma fu Canale 5 a portarlo al successo dal 1984. Venivano premiati i personaggi e i programmi che si erano meritati i voti dei lettori e il successo tra i telespettatori. Varie categorie di programmi e di tutte le emittenti. I conduttori che si sono alternati sono stati i fondatori della tv: Mike Bongiorno, Corrado, Pippo Baudo, affiancati da soubrette all’apice del successo in quell’anno.
Non so se qualcuno si ricorda lo sfarzo delle serate, red carpet, auto con autista, smoking, lusso, lustrini, nomi internazionali, ecc. Una copia in miniatura della serata degli Oscar di Hollywood. Una par condicio della tv con premi dati in maniera trasversale ai protagonisti dell’etere di Rai, Mediaset e La7. Successone mediatico. Erano i favolosi anni ’80 e ’90, opulenza, letterine, denari a gogo.
L’etere televisivo è cambiato, si è passati al digitale terrestre con la proliferazione dei canali e con la parcellizzazione del pubblico e dell’audience, ma di fatto è ancora la tv generalista a farla da padrona. La pay tv di Premium è al collasso e se non acquisterà i diritti del campionato della prossima stagione cosa farà? La chiuderanno? Sky si regge per lo sport, di fatto è una tv che ha tutti gli eventi sportivi appetibili per il pubblico. Dicevo che le tv generaliste continuano a vivere, non come nelle stagioni dell’oro, ma comunque si difendono. Basta pensare a Canale 5, dove i programmi di Maria De Filippi – Amici, C’è posta per te, Uomini e donne – hanno ascolti stellari. Non capisco come mai, ma mi adeguo. Aggiungiamoci i buoni risultati del Grande Fratello e dell’Isola dei Famosi e diciamo che sicuramente si rimpiange il passato ma ci si accontenta di quel che passa il convento.
È anche vero che se Italia Uno sta recuperando pian piano spettatori e identità, Retequattro ormai sta raggiungendo i minimi storici, salvo alcuni programmi che sfrucugliano tra il sangue e gli omicidi. La Rai del servizio pubblico stravince con le fiction – Montalbano ha ascolti Bulgari, Don Matteo è sempre benvisto dagli italiani -, anche le miniserie da due puntate vanno alla grande e il Festival di Sanremo ha fatto share da Corea del Nord.
I nomi e le trasmissioni che ho citato saranno i protagonisti del Telegatto 2018. Di più non saprei pronosticare. Non mi sembra ci siano programmi rivelazione o esaltanti. Le novità si riducono. Ormai si produce un Ballando con le stelle con la coppia gay.
Domanda: ma avevamo bisogno della riproposizione di questo evento? TV Sorrisi e Canzoni lo ha annunciato alla fiera di Milano nella manifestazione Tempo di Libri dove è stato presentato il librone patinato sui 25 anni della Telegatto con tanto di vecchi conduttori, il Pippo nazionale, e di nuovi (nuovi?), Gerry Scotti e Michelle Hunziker. La direzione della storica rivista ha dichiarato che “lo chiedevano i lettori e le star”. Mah… su questo ho dei grossi dubbi, però sicuramente è un investimento in termini di immagine e anche di schei, visto che la campagna pubblicitaria è stata affidata alla Armando Testa.
Se in Mondadori (editore di TV Sorrisi) a Segrate ci credono, a Cologno in Mediaset, pare non sappiano nulla, non c’era nessun dirigente del Biscione alla presentazione del libro. La kermesse televisiva, dicono dalla rivista, si svolgerà a ottobre, sarebbe assurdo se fosse rivenduta a Sky o a Discovery. Ma, aldilà della riproposizione dei Telegatti, mi parte un’altra domanda, forse fondamentale: ma ci sono in tv dei bei programmi?