Dopo le accuse di Roberta Bruzzone, la conduttrice di “Storie Maledette” Franca Leosini ha deciso di dire la sua, rispondendo alla nota criminologa. Direttamente dai microfoni di Radio Capital, la Leosini dichiara: “Non entro sulle scelte lessicali né su quelle di appartenenza ai vari programmi della dottoressa Bruzzone. Ognuno ha il suo lessico. Io sono napoletana, e un narratore napoletano ha nel DNA degli squarci di ironia che chi è nato al nord potrebbe non avere”. La conduttrice ha fatto anche un suo commento su Sabrina Misseri e Cosima Serrano: “Quale che sia la verità, sono profondamente convinta che non era un crimine da ergastolo. Quello che ho imparato nei 24 anni di Storie Maledette è la dicotomia sgomentevole nella valutazione dei reati da parte della magistratura: a parità di crimini o di reato o di ipotesi di un crimine, vedi dare 18 anni a una persona per un duplice omicidio, e magari l’ergastolo a due persone che, quand’anche fossero state loro, comunque sarebbe stato un delitto d’impeto, che non prevede l’ergastolo nel codice penale”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Ottimi ascolti per Storie Maledette
Mentre sui social impazza la polemica dopo il post pubblicato su Facebook da parte di Roberta Bruzzone in risposta alle presunte inesattezze contenute nell’ultima puntata di “Storie Maledette” (nella quale è stata mandata in onda la seconda parte dell’intervista a Sarina Misseri e Cosima Serrano), non è ancora arrivata la replica da parte di Franca Leosini, attaccata direttamente dalla nota criminologa di aver messo su un “teatrino grottesco”. In attesa di capire se e come controbatterà l’83enne giornalista che, grazie al suo programma, sta vivendo letteralmente una seconda giovinezza in termini di notorietà, tanto da essere seguita da un nutrito zoccolo di aficionados (i #leosiners) e che si contrappongono a coloro che invece di fatto la detestano, sono arrivati i dati di ascolto dell’appuntamento di ieri con “Storie Maledette”: come comunicato dall’Ufficio Stampa Rai, ieri la terza rete del servizio pubblico, grazie al caso di cronaca nera legato all’omicidio di Avetrana, ha fatto registrare uno share dell’8,1%, pari a circa un milione e 877mila spettatori. Numeri importanti per Rai 3 e che, di fatto, sembrano vedere il pubblico dalla parte della Leosini: infatti, si tratta del record di ascolto per la trasmissione dal 2014 a oggi e di un nuovo successo per la giornalista tanto che, a causa del notevole seguito che sta riscuotendo online, la stessa Rai ha dovuto precisare in un tweet un account a lei attribuito in precedenza era solamente un fake, invitando la sua “fanbase” a seguirla attraverso quello ufficiale di “Storie Maledette” (@StorieMaledette). (agg. di R. G. Flore)
??@chetempochefa vince la 1^ serata, ancora boom di ascolti per @StorieMaledette.
Bene @90minutoRai, @quelliche_rai2 e @rai2infamiglia.@KilimangiaroRai al 10,5% .
Le reti #Rai vincono intera giornata e prima serata ?? https://t.co/IzqfdsRlCm#AscoltiTv pic.twitter.com/u8KYxZ92nq— Ufficio Stampa Rai (@Raiofficialnews) March 19, 2018
“STORIE MALEDETTE”, TIRATA IN BALLO ROBERTA BRUZZONE
Si è conclusa ieri la seconda e ultima parte della lunga intervista doppia concessa da Sabrina Misseri e Cosima Serrano a Franca Leosini per la sua trasmissione Storie Maledette. Due lunghe puntate per raccontare attraverso le voci delle protagoniste, entrambe condannate nei tre gradi di giudizio all’ergastolo, il caso di Sarah Scazzi, uno dei delitti più cruenti della cronaca nera italiana. Nella seconda puntata conclusiva, l’attenzione si è concentrata in particolare sul ruolo avuto da Michele Misseri nell’intera vicenda, le sue numerose (e fantasiose) versioni fino alla condanna a otto anni di reclusione confermata in Cassazione nel febbraio dello scorso anno per concorso in soppressione di cadavere. Nella lunga e controversa vicenda di cronaca, ha avuto un ruolo anche la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, inizialmente consulente della difesa di Michele Misseri, prima di lasciare l’incarico nel febbraio 2011 seguendo la scia dell’avvocato Daniele Galoppa, del medico legale Giancarlo Umani Ronchi e della genetista Marina Baldi. All’epoca, come ricorda Repubblica, la Bruzzone aveva così motivato la sua scelta: “Non solo è venuto meno il riferimento dell’avvocato Galoppa, ovviamente fondamentale, ma non ci riconosciamo nella linea difensiva che è emersa negli ultimi tempi. Noi non riteniamo Michele Misseri autore dell’omicidio ma solo responsabile dell’occultamento del cadavere”. La stessa Bruzzone era poi ritornata suo malgrado protagonista dopo che Michele Misseri, autoaccusatosi dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi, aveva accusato la criminologa e il suo primo avvocato, Galoppa, affermando di essere stato spinto da entrambi i professionisti a incolpare la figlia Sabrina del delitto della 15enne. Il processo per diffamazione prese il via nel giugno 2016 e non è ancora concluso.
LA REPLICA DI ROBERTA BRUZZONE ALLE INESATTEZZE DELLA LEOSINI
Proprio nella puntata di ieri di Storie Maledette, Franca Leosini ha citato la criminologa Roberta Bruzzone come consulente della difesa di Michele Misseri. Inevitabile l’intervento dell’esperta sui suoi profili social nei quali ha voluto precisare come nelle parole della giornalista e conduttrice ci fossero diverse inesattezze. “La Leosini non è aggiornata. Misseri è già sotto processo per calunnia nei miei confronti da un bel po’. Per giugno è prevista la sentenza. Ci sono parecchie inesattezze e diversi errori nella ricostruzione effettuata durante la trasmissione”, ha precisato la Bruzzone che non ha risparmiato una punta di delusione per la puntata andata in onda. “Peccato…mai affidarsi ad una sola parte per ricostruire vicende così complesse e delicate…il rischio di mettere in scena un teatrino grottesco è sempre molto elevato…”, ha chiosato. Sui social, in sua risposta (ed in difesa della Leosini) sono intervenuti alcuni utenti ricordando come il programma fosse registrato da un anno. “Il processo nei confronti di Misseri (e altri) è in corso da due anni…”, ha però precisato la Bruzzone.