La Weinstein Company, la società a cui capo vi era fino a poco tempo fa il noto Harvey Weinstein, ha dichiarato fallimento. Negli scorsi mesi, dopo che è scoppiato lo scandalo molestie nei confronti del potentissimo produttore cinematografico, la Company ha perso sempre più clienti, fino a rimanere praticamente sul lastrico, complici anche dei conti economici non a posto. L’azienda ha cercato a lungo un investitore o un acquirente, ma alla fine ha dovuto dichiarare il fallimento. «Anche se avevamo sperato di raggiungere una soluzione stragiudiziale, il consiglio di amministrazione è felice di avere un piano in grado di massimizzare il valore delle attività e preservare il maggior numero di posti di lavoro e di rendere giustizia alle vittime», le parole di Robert Weinstein, il fratello di Harvey nonché fondatore della società. La Lantern Capital acquisirà i beni e le attività della Weinstein, dopo che verrà trovato un accordo in tribunale.
“NESSUNO DEVE AVERE PAURA DI PARLARE”
Robert ha fatto altresì sapere che metterà fine immediatamente alle clausole di riservatezza firmate dal fratello Harvey, le quali «hanno impedito di parlare delle persone che hanno subito o che sono state testimoni di abusi sessuali». Attraverso un comunicato ufficiale la Weinstein Company ha inoltre teso la mano nei confronti delle donne che hanno subito molestie, dicendo: «Nessuno dovrebbe aver paura di parlare o essere costretto a rimanere in silenzio. La società ringrazia gli individui coraggiosi che hanno già parlato. Le vostre voci hanno ispirato un movimento di cambiamento per il paese e il mondo». Il rapido declino della Company, come detto sopra, è arrivato durante lo scorso autunno, dopo che Harvey è stato accusato da svariate attrici, e non solo, di abusi sessuali e di violenza. A quel punto la società ha perso credibilità, subendo un fortissimo danno non soltanto di immagine ma anche e soprattutto economico: ora il fallimento, e l’addio definitivo al mondo del cinema.