Il regista Dario Argento ha preso una sola pausa dagli horror: “È accaduto nel 1973, quando girai Le cinque giornate, film del filone ottocentesco popolare nel quale recitavano Adriano Celentano e Enzo Cerusico. La storia era ambientata durante i giorni dell’insurrezione milanese contro gli austriaci. Fu una pellicola di critica sociale e politica, l’unica volta che sono, per così dire, uscito fuori tema”, ha raccontato il regista a Panorama. Nel 1971, intervistato da Piero Perona di La Stampa, Argento aveva detto che il film storico sarebbe stato il suo ultimo lavoro: “Questo è il mio penultimo film. Ne girerò ancora un altro, non del genere thrilling, e poi via. Via, semplicemente. Prenderò moglie e bambina, ci ritireremo in un’isoletta del Pacifico che sto per comprarmi, avremo altri 99 figli e non vedremo né giornali né film”. All’epoca dell’intervista, Argento era agli inizi della produzione del terzo capitolo della “Trilogia degli animali”, ovvero “4 Mosche di velluto grigio”. Il film “Le cinque giornate”, clicca qui per vedere una scena, andrà in onda su Iris a partire dalle 21.00 ma sarà possibile vederlo anche in streaming grazie al portale di Mediaset, sui propri dispositivi mobile cliccando qui.



NEL CAST ADRIANO CELENTANO

Il film Le cinque giornate va in onda su Iris oggi, martedì 20 marzo 2018, alle ore 21,00. Una pellicola italiana del 1973 che è stata prodotta dalla Seda Spettacolo e che ha visto alla regia Dario Argento. Il regista ha anche contributo alla stesura del soggetto e della sceneggiatura assieme a Luigi Cozzi, Enzo Ungari e Nanni Balestrini. Le musiche della colonna sonora sono state scritte da Giorgio Gaslini, i costumi sono stati disegnati e realizzati da Elena Mannini ed il montaggio è stato eseguito da Franco Fraticelli. Nel cast sono presenti volti noti del mondo dello spettacolo nostrano come Adriano Celentano, Enzo Cerusico, Marilù Tolo, Glauco Onorato, Sergio Graziani e Salvatore Baccaro. Ma ecco nel dettaglio la trama del film.



LE CINQUE GIORNATE, LA TRAMA DEL FILM

Siamo nell’anno 1848 a Milano. La principale città del Nord Italia assieme a Torino, sta vivendo un periodo particolarmente complesso e delicato della propria recente storia per via della stringente dominazione austriaca. Tra la popolazione la voglia di libertà, autonomia e democrazia è molto grande per cui non passa inosservata la proposta di mettere in atto una vera e propria rivolta contro il potere di Vienna. Una rivolta fatta in maniera abbastanza estemporanea, senza essere in possesso di armi in grado effettivamente ed efficacemente alla forza dell’esercito austriaco. Nascono così le storiche cinque giornate di Milano in cui tantissimi cittadini milanesi che credono nell’ideale di libertà sacrificano le proprie esistenze nella speranza di poter dare un futuro migliore ai propri figli. Durante questi moti di sommossa, si ritrovano in maniera abbastanza casuale coinvolti anche il giovane nonché piccolo delinquente di quartiere Cainazzao assieme all’amico Romolo che invece di mestiere fa il panettiere. Nonostante i due non avessero mai manifestato l’interesse di fare politica, si ritrovano costretti dagli eventi a far parte della rivoluzione tuttavia costatandone anche tutte le lacune anche sotto il profilo ideologico. Infatti, a quella rivoluzione prendevano parte personaggi molto differenti per estrazioni sociali e che soprattutto avevano obiettivi ben differenti. Davanti ai loro occhi Romolo e Cainazzao vedranno consumarsi profonde ingiustizie e soprattutto assisteranno ad atti di inaudita violenza che naturalmente non hanno niente a che fare con gli ideali con cui in effetti nacque il risorgimento italiano.