Sono bastati 30 secondi di un teaser per far diventare Loro, il nuovo film di Paolo Sorrentino, un caso politico. In realtà, già quando il regista napoletano aveva annunciato l’avvio delle riprese i “berluscones” avevano levato gli scudi. Stavolta però ci sono delle immagini del film e la certezza che sarà proiettato al Festival di Cannes. Il tutto pochi giorni dopo le elezioni e ancora quando la Corte europea dei diritti dell’uomo non si è pronunciata sul ricorso presentato da Silvio Berlusconi riguardo la sua incandidabilità.



Tutto questo fa pensare che comunque vada Loro sarà un successo, perché se n’è parlato, se ne parla e se ne parlerà. Per quel che riguarda critica e botteghino, però, è troppo presto per fare pronostici, anche perché Sorrentino affronta una sfida non semplice. Non tanto perché il film assumerà inevitabilmente carattere politico. Del resto con Il divo aveva già parlato di uno dei protagonisti più noti e potenti, allora ancora in vita, ma fuori da ogni “corsa” elettorale, d’Italia. Il fatto è che le immagini del teaser di Loro evocano le feste e i “silenzi” de La grande bellezza. Anche le poche parole pronunciate da Toni Servillo sembrano rimandare alle riflessioni esistenziali di Jep Gambardella. Dunque c’è da chiedersi: cosa si inventerà di nuovo Sorrentino? Quali immagini userà?



Ne Il divo ne aveva usate di davvero particolari per descrivere la strage di Capaci e anche per il tanto discusso bacio che Totò Riina avrebbe dato a Giulio Andreotti. E già Nanni Moretti, per parlare di Berlusconi, ne Il caimano ne aveva usate di iperboliche: la valigia piena di miliardi di lire che piove dal cielo sulla scrivania dell’allora giovane manager spaccandola o l’attacco finale della folla inferocita contro il Tribunale di Milano con tanto di molotov mentre il caimano/Moretti se ne va in auto. 

Come colpirà Sorrentino il pubblico e la critica? Offrirà loro qualcosa di nuovo o riproporrà in chiave diversa qualcosa di già visto? È qui la sfida difficile. Anche per gli spettatori stessi. Dovranno infatti capire che potrebbe non essere (solo) un film su Berlusconi. Riccardo Scamarcio, che recita in Loro, al Corriere della Sera, forse “rivelando” qualcosa sulla pellicola ha spiegato che “Sorrentino è l’autore che meglio riesce a cogliere aspetti della decadenza della civiltà contemporanea, fa un’analisi antro-sociologica senza volerla fare, mettendo in scena paradossi e meccanismi estremi”. Valga poi quanto Nanni Moretti, nella parte di se stesso, dice ne Il caimano per rifiutare di interpretare un film su Berlusconi: “Tutti sanno già tutto su Berlusconi”, “Chi voleva sapere sa, poi chi non vuole capire, dai: cosa vuoi informare di più, si sa tutto!”. Questo in un film del 2006, quando ancora intercettazioni, processi e talk-show non avevano rimestato nel torbido delle “cene eleganti” di Arcore. 



“Tutti sanno già tutto su Berlusconi”: lo saprà bene anche Sorrentino che ne Il caimano ha pure avuto un cameo, come anche altri importanti registi italiani.