Penultimo appuntamento con Cucine da Incubo Italia insieme ad Antonino Cannavacciuolo che si recherà per la prima volta in Abruzzo in provincia di Chieti. L’ultima puntata infine, vedrà lo chef volare verso Oristano in Sardegna. In onda sul Canale Nove, a partire dalle 21.25, il cuoco napoletano sarà alle prese con il “salvataggio” di un altro ristorante in crisi, tra menù da rifare e personale da “raddrizzare”. La prima puntata della nuova stagione ha preso il via domenica 25 febbraio, dal Nord al Sud quello di Cannavacciuolo è stato un viaggio che lo ha portato in giro per tutta Italia. E tra le diverse mete, oltre alla provincia di Genova e di Lucca, per la prima volta questa sera, lo vedremo anche in Abruzzo. La scorsa puntata, Antonino si è recato a Pieve Torina, uno dei comuni, in provincia di Macerata, distrutti dal terremoto del 2016. Il meccanismo della trasmissione non cambia, tranne qualche piccola novità che vi andremo ad elencare di seguito.
Cucina da incubo Italia, penultima puntata
Grazie allo chef, i vari ristoranti potranno sorpassare i problemi di disorganizzazione per rendere più produttivo il servizio in sala e portare una ventata di modernità a menu obsoleti e arredamenti troppo vecchi. Anche nella nuova puntata di stasera, Cannavacciuolo si recherà nel locale per assaggiare in prima persona i piatti proposti e valutare la bontà del cibo e osservare lo staff tra i fornelli. In questa maniera, potrà anche ottenere un preciso quadro di ciò che manca e in quale modo potere intervenire per ottenere il miglior risultato possibile. Dopo l’intervento di architetti e designer, il personale sarà pronto a tornare tra i fornelli con un nuovo rivoluzionario spirito. In questa edizione, il cuoco campano spesso, sarà affiancato da alcuni ospiti che gli daranno una mano. “Succede che la crisi, almeno nei ristoranti, non è ancora finita. Ho trovato situazioni ancora più difficili del solito. Quando chiamano me è un po’ come giocarsi l’ultima carta: o funziona con Antonino, o adiós…”, ha confessato Cannavacciuolo intervistato da Sorrisi.com per poi aggiungere che il primo passo da compiere è quello piscologico: “Cerco di tirare fuori la positività. Gli ricordo che oggi cucinare bene è più facile.
Venti anni fa dove la trovavi una bella burrata al Nord? Oggi arriva in due ore. E poi, la ricerca dell’eccellenza. Io dico sempre: “Dobbiamo pulire la cucina quando è già pulita”. Mi guardano allibiti e allora spiego: “Mica vorrete aspettare che diventi sporca, no?””.