Valeria Favorito, la ragazza che ha ricevuto da Fabrizio Frizzi il midollo osseo che le ha consentito di continuare a vivere, ha raccontato anche a Porta a Porta quanto il conduttore di Rai Uno scomparso ieri all’età di 60 anni in seguito ad un’emorragia cerebrale fosse una persona speciale. Valeria, intervistata da Bruno Vespa, si è commossa nel pensare che Frizzi avrebbe potuto essere il testimone delle sue nozze da qui a pochi mesi. Inoltre la Favorito ha ricordato come tra i due il legame fosse molto forte:”Lui è venuto al mio 18 anni, e anche alla festa dei miei 20 anni. Ogni volta che io venivo a Roma faceva di tutto per liberarsi dagli impegni e per trascorrere almeno una serata insieme”. Insomma, l’ennesima testimonianza che conferma ciò che del grande Fabrizio Frizzi è stato detto in queste ore: se n’è andata una persona speciale. (agg. di Dario D’Angelo)



VALERIA FAVORITO, “FABRIZIO ERA IL MIO FRATELLONE”

Fabrizio Frizzi era il suo fratellone, ma simbolicamente era un po’ il fratellone di tutti: lo ricordano infatti tutti così, a maggior ragione chi deve per davvero la vita alla generosità di uno dei pochi “vip” di enorme spessore umano. Il racconto di Valeria Favorito ha fatto commuovere tanti e immaginiamo abbia fatto molto piacere alla famiglia in queste ore nefaste di lutto e dolore per un addio troppo “in anticipo”. Un passaggio in particolare rivela anche tutta la tenera “casualità” benevola del destino che ha fatto incontrare Fabrizio Frizzi e Valeria: «L’ho scoperto per caso guardando un programma dal mio letto d’ospedale – rivela all’Ansa -. Ho capito che stava parlando di me quando ha detto che la ricevente era una persona molto giovane, senza specificare il sesso e l’età». Sul Corriere della Sera, il medico responsabile del trapianto di midollo osseo andato a buon fine ricorda invece quella prima volta in cui Fabrizio Frizzi e la ricevente paziente si incontrarono, durante una Partita del Cuore a Verona: «Lì si sono abbracciati tra le lacrime, non si staccavano più l’uno dall’altra. Frizzi – continua il professor Fabio Benedetti – è tornato più volte a Verona. Un altro bel momento è stato per i 18 anni di Valeria. Tutti in un locale del centro a festeggiarla e c’era anche lui, quello che lei chiamava il suo fratello più grande». 



“MI HA SALVATO LA VITA”

Quelle che state leggendo e sentendo su Fabrizio Frizzi non sono affatto frasi di circostanza. Il conduttore, morto oggi, era davvero una persona buona e generosa. Lo dimostra la storia di Valeria Favorito, una ragazza a cui donò il midollo osseo 18 anni fa, salvandole la vita. Questa è una di quelle storie che vale la pena raccontare non solo perché ha avuto un lieto fine, ma anche perché rende omaggio alla bontà di questo uomo. Valeria aveva 11 anni quando Fabrizio Frizzi le ha salvato la vita: aveva urgentemente bisogno di un trapianto di midollo osseo, perché era malata di una grave forma di leucemia. Stava per morire, invece è rinata e presto avrebbe voluto incontrarlo per stringere ulteriormente quel legame che è nato naturalmente dopo il trapianto. «Ero andata a Roma qualche giorno fa per portargli di persona il mio invito di nozze, volevo che lui fosse il mio testimone», ha raccontato Valeria Favorito all’Ansa. Ora sente di aver perso un fratello, una persona a cui tiene molto. Non era sicura comunque che Fabrizio Frizzi sarebbe andato al suo matrimonio: «Mi disse: se le mie forze me lo consentiranno, oggi sto bene, domani non so».



VALERIA FAVORITO, LA SORELLINA DI SANGUE DI FABRIZIO FRIZZI

Valeria Favorito stava per morire nel 2000: non c’era nessun donatore compatibile nella sua famiglia, quindi la grave forma di leucemia che l’aveva colpita stava per portarsela via. Nel 1994 però Fabrizio Frizzi aveva fatto un prelievo di sangue, iscrivendosi nel registro dei donatori di midollo osseo. Sei anni dopo giunse il momento: il suo midollo era compatibile con quello della ragazzina di Verona. Inizialmente Fabrizio Frizzi esitò, aveva tanti impegni di lavoro, poi però accettò. All’epoca stava girando una fiction e conduceva con Romina Power “Per tutta la vita”. Quando si assentò per sottoporsi al delicato intervento, la Power disse: «Fabrizio oggi non c’è perché domenica scorsa ha fatto una cosa molto bella, una cosa importante per qualcuno». La legge prevede che il donatore debba restare anonimo e fu così per un po’, ma poi Valeria Favorito riuscì a trovare l’uomo che le aveva salvato la vita. Prima si scrissero, poi si conobbero e diventarono amici, al punto tale che lui la chiamava «la mia sorellina di sangue».