Non possono passare inosservate le parole di Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, nel giorno del dolore e del ricordo per la scomparsa di Fabrizio Frizzi. Il cantante toscano si è scagliato contro non meglio precisati dirigenti Rai macchiatisi di ipocrisia nei confronti del presentatore morto ieri in seguito ad una emorragia cerebrale. Intervistato da Il Corriere della Sera, Pupo ha chiarito la sua posizione e descritto in termini lusinghieri Fabrizio Frizzi, sottolineando che proprio la sua bontà a fronte delle ferite subite abbia provocato al conduttore non pochi dispiaceri:”Era rispettoso, molto corretto, sempre leale. Era forte ma fragile, ho il dolce ricordo di una persona perbene. Era anche molto innamorato del suo lavoro, per questo ha sofferto. Era una persona normale, e nel nostro mondo la normalità è un valore aggiunto”. (agg. di Dario D’Angelo)
PUPO, “DOMANI AL FUNERALE TANTA INVIDIA VERSO FABRIZIO”
Continuano a far discutere, nel giorno in cui è stata allestita in Rai la camera ardente per le spoglie di Fabrizio Frizzi, la durissima uscita social di Enzo Ghinazzi, al secolo Pupo, contro la Rai e quelli che non ha esitato a definire gli amici falsi e ipocriti del conduttore scomparso, colpevoli di vaerlo fatto penare in vita e di piangerlo solo di facciata adesso. Raggiunto da alcune testate, tra cui Il Fatto Quotidiano, a seguito del suo post apparso anche su Instagram, l’artista toscano ha avuto modo di chiarire la sua posizione spiegare i motivi del suo sfogo, dettati a suo dire dal grande affetto che provava per Frizzi: “In linea con la mia idea filosofica di vita e anche della morte, non sono per niente sconvolto” ha raccontato Pupo, motivando questa sua idea col fatto che il momento del trapasso fa parte della vita, anche se perdere Fabrizio lo sta facendo soffrire. A proposito invece delle bordate contro i vertici della Rai e alcuni ex colleghi del conduttore deceduto a causa di una emorragia cerebrale, il cantautore parla di quella di Viale Mazzini come di “una azienda effimera nel senso umano ed etico perché dipende da persone che si alternano continuamente”. Pupo inoltre rincara la dose aggiungendo che non si curano i rapporti umani ma solo l’interesse politico dei dirigenti, “attaccati alla loro poltrona”. Tuttavia, conclude, “Fabrizio amava comunque la Rai perché era una persona leale e perbene, ma molti che domani andranno al suo funerale lo invidieranno per l’attenzione e il bene nei suoi confronti”. (agg. di R. G. Flore)
IL LORO LUNGO SODALIZIO TELEVISIVO
Ha fatto il giro del web l’attacco del noto cantante e conduttore televisivo, Pupo, nei confronti della Rai. Il classe 1955 di Ponticino, il cui vero nome è quello di Enzo Ghinazzi, ha puntato il dito verso l’insensibilità, a suo modo di vedere, della dirigenza della televisione pubblica italiana, che ha accantonato per anni Fabrizio Frizzi, poi tornato sul piccolo schermo grazie all’intervento dell’amico Carlo Conti, che di fatto ha obbligato la Rai a rispolverare il frizzolone nazionale. Frizzi aveva moltissimi amici nel mondo dello spettacolo, fra cui proprio Pupo. Entrambi hanno infatti lavorato assieme in varie occasioni, come ad esempio nel 2014, quando sia Enrico che Fabrizio facevano parte della giuria del programma musicale “Ti lascio una canzone”, condotto da Antonella Clerici, e in onda dal 2008 al 2012, quindi la pausa, e poi nel 2014 e nel 2015. Inoltre, l’autore di “Gelato al cioccolato” e il povero Frizzi, hanno giocato assieme svariate volte a calcio, in occasione della Partita del Cuore, noto match di raccolta fondi in favore di associazioni benefiche, che di solito va in scena fra la fine del mese di maggio e l’inizio di giugno. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“MI DA FASTIDIO L’IPOCRISIA”
Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, non ci sta e non si accorda al “normale” messaggio di condoglianze e ricordo del grande Fabrizio Frizzi come la gran parte dei suoi colleghi: si distingue dalla massa, come ha sempre fatto del resto, conquistandosi più nemici che amici, e nel giorno della morte di un amico sincero come più volte ha definito Fabrizio attacca a tutto tondo la categoria dei “colleghi”. Non fa nome, forse temendo reazioni e comunque nutrendo un profondo rispetto per la situazione della famiglia Frizzi che non si merita polemiche enormi nei giorni del lutto: eppure il suo post al veleno ha colpito e non è rimasto “nell’ombra”. Pupo non è propriamente un cantante e poi un conduttore molto amato dal settore, lo è molto di più dal pubblico che in qualche modo ammira la sua capacità di dire sempre come quello che pensa, anche a costo della polemica o del politically uncorrect. Ieri dopo la triste notizia appresa della morte di Frizzi, Pupo scrive così sulle sue pagine social: «Soltanto due anni fa, eravamo insieme qua, alle cascate del Niagara. Abbiamo condiviso momenti professionali meravigliosi ed altri, privati, in cui mi raccontavi le tue sofferenze e le angosce che gli ipocriti che oggi ti rimpiangono, ti avevano causato. Non ho parole fratello». Il Corriere della Sera lo ha poi contattato per provare a spiegare quel post alquanto “insolito”, e Pupo conferma tutto: «Mi dà fastidio l’ipocrisia. Non delle persone comuni, che si commuovono davvero e provano sincere emozioni. Ma quella di certa dirigenza Rai, che se ne frega dei rapporti umani, è cinica, ti sta vicino solo quando gli servi perché hai successo. In Rai ci sono persone che hanno fatto dannare Fabrizio, che soffriva per le ingiustizie subite, pativa le ritorsioni, doveva ingoiare rospi. E io penso anche che certe angosce influiscano anche sulla salute».
PUPO E LE BORDATE CONTRO LA RAI
Non è certo la prima “bordata” che Pupo fa contro la sua categoria, ma stupisce per il forte accenno al recente passato di Frizzi che sarebbe rimasto ai margini per vari anni per poi essere riabilitato e rimesso sul piccolo schermo anche grazie all’intervento dell’amico Carlo Conti e alla comunque straordinaria capacità e competenza del Frizzolone nazionale. Pupo sembra prendersi con i tanti colleghi che specialmente in Rai oggi piangono e ricordano le “grandi gesta” di Fabrizio magari dopo che lo avevano abbandonato nei momenti del bisogno. Ripetiamo, Pupo non è nuovo ad uscite del genere, come quando lamentò e non poco in un’intervista a Blogo anni fa la sua esclusione dal programma Reazione a Catena, a vantaggio di Pino Insegno. «Ritornerei volentieri a Reazione a catena ed Affari tuoi. Credo che potrei farli di nuovo bene creando interesse e appeal sul pubblico. Sono due programmi che mi sono rimasti nel cuore. Per Reazione a catena non ho mai digerito il fatto che Mauro Mazza quando era direttore di Rai1 me l’abbia portato via a beneficio del suo amico Pino Insegno. Non c’era motivo. Lui l’ha fatto, lo poteva fare, ne aveva facoltà», raccontava Ghinazzi nell’aprile 2016, per poi concludere, «Ho subito un danno morale ed economico notevole di cui, ancora oggi, difficilmente riesco a rassegnarmi. Affari tuoi lo ricondurrei a modo mio. Perché, come è fatto oggi, da Flavio Insinna, non mi piace».