I social si sono scatenati nelle ultime ore nei confronti di Alessandro Cattelan, “colpevole” di essere andato in onda ieri sera con E Poi C’è Cattelan, al solito orario, nonostante la recente scomparsa di Fabrizio Frizzi. Il popolo della rete ha attaccato il conduttore di Sky anche per non aver dedicato nemmeno un pensiero al personaggio di casa Rai, amatissimo da tutta Italia. Difficile dire dove sta la verità, e forse, mai come in questi casi, è nel mezzo. Il lutto è una questione personale, molto soggettiva, e ognuno di noi la elabora come meglio crede. C’è chi preferisce proseguire a fare la vita di prima, proprio come una sorta di “panacea” nei confronti della mancanza appena avuta, e c’è invece chi non riesce più ad avere le forze nemmeno per alzarsi dal letto alla mattina. C’è chi quindi ha deciso comunque di mandare in onda il programma, magari dedicando un pensiero o anche di più al nostro Frizzi, e chi invece ha voluto evitare di metterci la faccia, ricordandolo in privato: tutti i due punti di vista sono comunque rispettabili (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



FIORELLO IN DIFESA DI CATTELAN

Dopo la surreale tempesta “social” abbattutasi questa mattina contro Alessandro Cattelan, reo di non aver postato sui propri profili online alcun pensiero o ricordo riguardo alla morte di Fabrizio Frizzi, arriva (seppure indirettamente) una sponda al conduttore di EPCC da parte di Fiorello che, nel suo show in onda su Radio Deejay, “Il Rosario della sera”, ha offerto un punto di vista controcorrente rispetto a molti suoi colleghi e ha deciso di non annullare il proprio programma radiofonico: “Ci siamo svegliati con questa terribile notizia e io ho subito pensato di non andare in onda” ha rivelato lo showman siciliano. “Tuttavia”, prosegue nel suo ragionamento, “dopo essermi chiesto come si fa a ridere dopo che se ne va un amico e un collega, ho pensato che… no, stride. Per questo ho voluto dedicargli un’ora per raccontare chi era Fabrizio Frizzi”: il conduttore e imitatore infatti ha spiegato che non si tratta di retorica in questo caso, ma che grazie agli aneddoti ha voluto ricordare un vero amico attraverso la riproposizione della colonna sonora del film di animazione Toy Story (in cui Frizzi compariva come doppiatore) e la dedica di “Un amico in me”, brano scritto da Riccardo Cocciante. (agg. di R. G. Flore)



MORTE FRIZZI, TEMPESTA “SOCIAL” CONTRO CATTELAN

Quando la follia dei social raggiunge vette difficilmente pensabili… sono passate ormai 48 ore dalla morte del grande Fabrizio Frizzi e sembra che se non si crea un po’ di “sana” e ignorante polemica non si è contenti fino in fondo. Un esempio? Guardate quello che sta succedendo ad Alessandro Cattelan, brillante “one man show” che da diverse stagioni tra X Factor e EPCC (E poi c’è Cattelan) si sta ritagliando un posto di rilievo tra i conduttori più bravi e giovani del panorama italiano. Non pochi gli utenti social che nelle scorse ore lo hanno letteralmente assalito e in alcuni casi insultato in merito alla morte di Fabrizio Frizzi: il motivo? Non ha scritto nessun post, tweet o foto di Instagram sul collega scomparso qualche ora prima; posto che ognuno, a livello teorico, ha una propria libertà nel dire, fare e pensare quello che ritiene più giusto, per di più sulle proprie pagine social. Ma sentite che livello di insostenibile demagogia e sfacciataggine possa colpire certi “utenti” social che vengono attraversati da insani deliri di onnipotenza: «sei l’unico che non ha scritto 2 righe per Frizzi. Ma sempre e solo per la tua trasmissione! Mi sei calato… complimenti», recita il tweet al veleno, e come questo tanti altri dello stesso tenore.



LA REPLICA ACUTA DI CATTELAN

Ecco, a questo punto una persona normale come tanti avrebbe replicato insultando a sua volta, scrivendo papiri di spiegazioni quasi a doversi “scusare” per quella incredibile e “colpevolissima” mancanza social (come se ormai la nostra vita dipenda in tutto e per tutto, anche negli aspetti “etici” da quello che facciamo apparire e non da quello di cui umanamente consistiamo..). Ma Cattelan no, decide di impostare un profilo che lo rende – secondo nostro modesto avviso – altro che “calato”, ma “elevato”: non di moralità, ma di semplice intelligenza. Ecco la risposta che più acuta non si potrebbe: «Ieri non ho nemmeno scritto del compleanno di mia figlia, che padre degenere. Stupido io a pensare che esistano ancora cose che si possano vivere fuori dai social.#Miseicalato». Spenti sul nascere gli altri internauti? Manco per sogno, altri proseguono e non colgono la sottile lezione dettata da Cattelan: «visto che vivi e ci mangi con i social, che ti costava..». A quel punto il conduttore di EPCC scrive un laconico, «no, sbagliato persona». Insomma, il modo perfetto per ricordare quell’altro mostro di acutezza e intelligenza, oltre che di bontà: quel Fabrizio Frizzi di cui gli internauti se ne ricordano oggi, giorno della sua morte, e già da domani sarà soltanto un “passato” della propria timeline, niente di più. Cattelan ha dimostrato che non per forza i social debbano essere teatro “universale” di ogni sentimento umano; la libertà esiste ancora e Cattelan, in maniera sottile, ce lo ha ricordato senza strafare o insultare nessuno. Ah, giusto per la cronaca, Ale Cattelan durante EPCC ha ricordato e salutato il collega appena scomparso. E ora calatevi voi…