Per il film “Mediterraneo” Gabriele Salvatores ha vinto l’Oscar per il Miglior film straniero. “Mi spiace, non parlo inglese. Grazie per questo grande onore. Grazia al mio produttore Gianni Minervini, e Penta, Vittorio Cecchi Gori. Grazie a tutte le persone che hanno realizzato il film. E un invito: fate come i soldati di “Mediterraneo,” basta fare le guerre. La vita è meglio. Grazie”, ha detto lire vista ritirando l’ambito premio. In occasione del 25 anni del film, Salvatores ha ricordato come ha vissuto l’annuncio della nomination agli Oscar: “Ma ricordo di aver vissuto tutto con una specie di senso di colpa. Allora significava andare a ricevere un premio dall’impero del male. Il mito era Marlon Brando che disertava gli Oscar e mandava sul palco Piccola piuma a parlare dei diritti dei nativi americani, o Stanley Kubrick che non vinse mai… ma una volta arrivati lì devo dire che siamo stati tutti immediatamente conquistati”, ha raccontato a Io Donna. Il film “Mediterraneo”, clicca qui per vedere il trailer, andrà in onda dalle 21.30 su Tv8 e lo potremo seguire anche in diretta streaming, grazie al portale della rete televisiva, cliccando qui.



CURIOSITÀ

Una pellicola dai generi commedia e drammatica che viene trasmessa da TV8 per la prima serata di oggi, domenica 4 marzo 2018. La regia del film è stata curata da Gabriele Salvadores mentre il soggetto e la sceneggiatura sono stati scritti da Enzo Monteleone e la produzione è stata firmata da Gianni Minrvini. Diverse sono state le case di produzione che hanno contribuito alla realizzazione della pellicola tra cui Penta Film che curato anche la distribuzione in Italia e Silvio Berlusconi Communications Mediterraneo rappresentò la conclusione di una trilogia cinematografica non ufficiale, in quanto composta da trame e personaggi completamente scollegati tra loro. Tutti e tre i film però, furono accomunati dalla figura retorica rappresentata dalla fuga verso un qualcosa di diverso rispetto alla realtà in cui si è abituati a vivere nel quotidiano, rappresentando un desiderio di cambiamento irreversibile. Non solo all’estero ma anche in patria il film di Gabriele Salvadores suscitò grande interesse e riscosse un successo senza precedenti. Ancora oggi, a distanza di quasi trent’anni, è considerato un vero e proprio capolavoro del cinema nostrano. Oltre a Diego Abatantuono, Claudio Bisio e Antonio Catania, nel cast di Mediterraneo spicca la presenza di Gigi Alberti, apparso recentemente nella serie tv di Rai Due Non uccidere e nel film Assolo, diretto nel 2016 da Laura Morante.



NEL CAST DIEGO ABATANTUOMO

Mediterraneo, il film in onda su TV8 oggi, domenica 4 marzo 2018 alle ore 21.15. Una pellicola di genere commedia ed a tratti drammatica che è stata realizzata nel 1991 con il titolo Mediterraneo. La pellicola è stata un vero e proprio fenomeno mediatico che ha superto i confini italici e varcò le soglie di Hollywood, strameritando un Oscar nella categoria dedicata alle pellicole straniere di maggior pregio. Il grande successo legato a Mediterraneo fu senza dubbio legato al regista Gabriele Salvadores, che è poi tornato ad incantare il mondo con il film Io non ho paura, nel 2004, nel quale figura anche Diego Abatantuono, protagonista indiscusso della trama di Mediterraneo, in cui interpreta il personaggio del sergente Maggiore Nicola Lorusso. Accanto ad Abatantuono nel cast del film spiccano altri nomi illustri del nostro panorama cinematografico e non solo. Tra questi troviamo, infatti, Claudio Bisio e Antonio Catania. Quest’ultimo, ha preso parte a una lunga serie di film ma è principalmente noto per i suoi personaggi televisivi in serie tv come Benvenuti a tavola, Tutti per Bruno, Squadra mobile e Ho sposato uno sbirro. Ma scopriamo nel dettaglio la trama del film.



MEDITERRANEO, LA TRAMA DEL FILM COMMEDIA

Siamo nel pieno della seconda guerra mondiale ed una decina di soldati italiani giunge su un’isoletta greca, creduta erroneamente deserta. I militari rimangono colpiti dall’ambientazione paradisiaca dell’isola decidendo così di trasferirvisi per un periodo di tempo indefinito, portando a termine una sorta di colonizzazione del territorio. Mentre i militari iniziano ad ambientarsi, credendosi soli, parte della popolazione rimasta sull’isola anche dopo le incursioni naziste, li osserva incuriositi ed indecisi se mostrarsi o meno. I giorni passano ed i nuovi ospiti dell’isola sembrano tutt’altro che dediti alla vita militare. Iniziano infatti a dedicarsi esclusivamente alle proprie passioni, decisamente lontane anni luce dalle brutture della guerra. E così, piano piano, la popolazione del posto decide di farsi avanti, palesandosi agli occhi dei soldati. I soldati vengono così accolti a braccia aperte dalla comunità. Nascono amori, amicizie ed i militari italiani sembrano aver definitivamente accantonato il loro passato bellico. Trascorrono tre anni, la guerra e quasi giunta al termine e quando l’esercito italiano scopre la loro presenza sull’isola, ordina loro il rientro in patria.