Attore, regista, sceneggiatore e ora anche romanziere. Questo è il profilo di Silvio Muccino ospite questa sera di EPCC, il late night show condotto da Alessandro Cattelan su Sky Uno. Lui preferisce definirsi storyteller, una sorta di cantastorie, è infatti ad un passo dall’uscita del suo primo romanzo da solista, Quando eravamo eroi (La nave di Teseo), che uscirà nelle librerie l’8 marzo. Silvio Muccino in una recente intervista alla rivista Glamour ha spiegato come per lui dedicarsi totalmente alla letteratura è stato come scoprire l’isola del tesoro raccontando come è arrivato a questa scelta: “Sto dentro uno schermo gigante dall’adolescenza, da Come te nessuno mai. Ho conosciuto il meglio del mondo del cinema e, a seguire, il peggio. Ho visto la mia vita non essere più mia. Ho sopportato il gossip spinto e i detrattori sadici.



A un certo punto, circa dieci anni fa, ho cominciato a rendermi conto che il gioco non valeva la candela. E ho scalato la marcia. Cestinavo i copioni in cui non mi riconoscevo: “Sei un attore, che ti frega di riconoscerti!”, mi pungolavano. “E invece mi frega”. Poi, all’orizzonte si sono profilati problemi talmente grandi che fare film ha perso ulteriore importanza. Quei problemi mi divoravano. Sono arrivato a sentirmi un sacco vuoto, senza nulla da dire e da raccontare, nemmeno dietro la macchina da presa. Infatti, tre regie dal 2008 a oggi sono niente. Nel frattempo, ho lasciato Roma per rifugiarmi nella campagna umbra: è stata la prima mossa giusta per rimettermi in asse. Quel posto, tra lupi e cinghiali, mi ha miracolosamente portato a scrivere un libro: 350 pagine in nove mesi”.

SILVIO MUCCINO: “CI SONO FAMIGLIE CHE TROVANO L’ARMONIA NELLA GIUSTA DISTANZA”

Ieri sera inoltre Silvio Muccino è stato anche ospite di Massimo Giletti a Non è l’Arena. Anche qui ha avuto modo di presentare il suo nuovo libro confessando che : “Ritornare in pista non era cosa per me”. I suoi problemi sono nati dopo un’intervista di qualche anno fa in cui si era scagliato contro la sia famiglia ma soprattutto contro suo fratello accusandolo di aver picchiato l’ex moglie. Da questo momento Silvio aveva deciso di staccare la spina perché come ha spiegato ai microfoni di Massimo Giletti aveva bisogno di ritrovarsi: “Non mi ero reso conto quale fosse il peso specifico di quella intervista, ma … era necessaria. … Tutti mi dicevano ora si riparte alla grande. Terminata quell’intervista ero come un sacco vuoto. Avevo bisogno prima di ripartire, di ritrovarmi. Era come aver passato tanto tempo a decostruire, poi c’è il tempo che ci vuole per ricostruirsi e io questo tempo me lo sono cercato andando a vivere in una casa bella in mezzo al nulla tra i lupi e i cinghiali in Umbria”. Ha quindi spiegato come è cambiata la sua vita in questi due anni: “In questi due anni la mia vita è cambiata veramente in meglio. Esistono delle famiglie che trovano l’armonia nello stare unite. Ci sono altre famiglie che trovano l’armonia nella giusta distanza. Io devo dirti la verità, la serenità, la tranquillità di questi anni mi ha lavato di tantissime tensioni, dolori. Io oggi auguro tutto il meglio alla mia famiglia”.

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