Simone Bianchi è uno dei tre fumettisti al centro della mostra che ha aperto a Milano lo scorso 3 marzo, presso il WOW Spazio Fumetto. Il disegnatore italiano è infatti fra i più noti del panorama del nostro Paese, ma anche a livello internazionale grazie alla sua collaborazione con la Marvel e la DC Comics. I Maestri della matita vedrà infatti non solo Bianchi come uno dei protagonista dell’evento che intratterrà i fan fino ai primi di maggio, ma anche fra i volti in primo piano della masterclass professionale organizzata per la mostra. In questo caso sarà affiancato da Angelo Stano e Martoz: una delle penne più note per le copertine e illustrazioni di Dylan Dog nel primo caso ed uno dei talenti più in vista del momento nel secondo. Questa sera, martedì 6 marzo 2018, Simone Bianchi sarà inoltre ospite del programma di Alessandro Cattelan in onda su Sky Uno HD, E poi c’è Cattelan. A EPCC, Bianchi parlerà di certo di questo grande evento pubblico, che segue a ruota i precedenti dedicati al creatore di Tex, Aurelio Galleppini ed al succesivo Guido Crepax, il fumettista scomparso nel 2003 ed autore del suo Valentina. In occasione di un’intervista a Il Giorno, Bianchi ha inoltre sottolineato come negli ultimi anni ci sia stato un crescendo di fumettisti italiani che sono riusciti ad entrare di diritto nel panorama internazionale. Un vero salto di qualità se si considera che negli anni ’80 gli artisti che collaboravano con case editrici americane si potevano contare sulla punta delle dita.
DAI FUMETTI ALLA PITTURA: L’AUTORE SI CONSIDERA UN ARTISTA A TUTTO TONDO
Dc Comics e Marvel, due mondi che si sono arricchiti grazie alla presenza del fumettista italiano Simone Bianchi. Lavorare per due colossi del settore è stato di certo importante per l’artista originario di Lucca, con una particolare attenzione per il mondo dei supereroi e con una forte preferenza per i progetti altrui. Bianchi infatti ha realizzato nella sua fiorente carriera anche albi interamente realizzati di suo pugno, come Ego Sum, ma opta sempre quando possibile per ottimizzare il tempo e lavorare su un progetto già esistente. Il tutto senza disdegnare un ritorno alle origini, anche se si definisce un pittore completo, come ha sottolineato a Il Giorno. Non solo fumetti quindi, ma anche quadri. Ai suoi occhi del resto ogni copertina è un dipinto, così come molte delle pagine interne di un fumetto. Tavole stampate, schizzi e disegni non hanno infatti nulla da invidiare a quello che è considerato il settore più nobile dell’arte. Ancora oggi, anche se il pubblico a cui è destinato punta sempre di più a generazioni di adulte, il fumetto viene considerato come un campo ideato soprattutto per giovani e giovanissimi. Va sottolineato tra l’altro che il fumettista adora New York e che vi trascorre diverso tempo, ma senza allontanarsi troppo dalla sua Lucca. La patria italiana del fumetto è infatti una terra piena di fascino e le sue capagne sono irrinunciabili per l’autore. Per questo pensa di poter vivere nella Grande Mela al massimo per due settimane alla volta, per poi tornare in Italia a fare il pieno della sua Lucca.