Quello di don Silverio Mura potrebbe essere il più grande caso di pedofilia in Italia, se le accuse si dimostrassero fondate. Le Iene nella puntata di ieri sono tornate ad occuparsi del sacerdote e dei presunti abusi su cui sta indagando la Chiesa. Papa Francesco ha infatti riaperto il caso che vede protagonista il religioso, sacerdote a Ponticelli. L’inchiesta del Vaticano si era conclusa nel 2016 con un’archiviazione, ma è stata appunto riaperta. Il programma ha intervistato anche alcune vittime: Pablo Trincia per il suo servizio ha raccolto varie testimonianze provando a fare luce sulla vicenda. Un quarantenne ha rivelato di aver subito violenze dal prete quando aveva 13 anni, un’altra persona ha confermato e condiviso molti dettagli, tra cui il ricordo di una malformazione dell’organo sessuale in erezione di don Silverio Mura. «Mi accarezzava ed ero in posizione passiva, poi mi faceva regali e mi dava 20mila lire», il racconto di un intervistato. L’uomo che ha fatto riaprire l’inchiesta ha spiegato di aver segnalato più volte i fatti alla Curia di Napoli, ma il sacerdote avrebbe continuato a insegnare religione in una scuola. (agg. di Silvana Palazzo)



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DON SILVERIO MIURA, LE IENE: “PRESUNTI ABUSI IN VATICANO”

Il caso di Diego Esposito ha aperto ancora una volta le indagini sui presunti abusi messi in atto da don Silverio Mura diversi anni fa, quando si occupava della parrocchia di Ponticelli di Napoli. Lo scorso febbraio sono emerse infatti altre testimonianze che confermerebbero le accuse ai danni del prete, attualmente insegnante di religione presso un istituto scolastico. Il tutto grazie alla testimonianza di Esposito, abusato quando aveva appena 13 anni e che ha permesso ad altre possibili vittime di farsi avanti e di contattare Rete l’Abuso, la onlus guidata dal presidente Francesco Zanardi. In seguito al servizio di Chi l’ha visto, sono emerse infatti altre tre nuove denunce che puntano ancora il dito contro don Silverio. Il caso del prete di Ponticelli e dei presunti abusi verrà approfondito da Le Iene nella puntata di stasera, mercoledì 7 marzo 2018, grazie al servizio di Pablo Trincia. Si parlerà del caso di Diego Esposito e delle ultime notizie, che hanno spinto il Vaticano a riaprire le indagini su don Silverio Mura dopo aver ordinato la chiusura nel 2016. In particolare, evidenzia Il Mattino, sarebbero almeno due le vittime, di 28 e 23 anni, ad aver confermato quanto accaduto al 40enne. Non è chiaro se questi due nuovi casi possano far cadere le accuse in prescrizione, data la legge in vigore che prevede la non perseguibilità per reati che risalgono ad oltre dieci anni prima. Diego Esposito infatti non ha potuto sporere denuncia, ma chiedere al sistema giudiziario del Vaticano di fare luce sulla vicenda. Lo stesso papa Francesco, da sempre al fianco delle vittime di violenze fin dalla sua nomina, ha promesso di far conoscere alla presunta vittima l’esito delle indagini. 



SPUNTANO ALTRE DUE POSSIBILI VITTIME

Don Silverio Mura potrebbe dover rispondere di nuovi reati di abusi, accaduti forse in epoca più recente rispetto alle violenze raccontate da Diego Esposito. Oggi 40enne, il napoletano si trova ora ad affrontare la sua battaglia in nome della giustizia accanto alla onlus Rete L’Abuso ed a due possibili nuove vittime. Data la giovane età dei due denuncianti, bisogna approfondire inoltre se gli eventi di cui si parla siano accaduti anche in seguito alle denunce di Esposito, nel periodo in cui don Silverio Mura è stato spostato dalla parrocchia di Ponticelli di Napoli a Pollena. Nonostante lo scalpore creato dal caso, il sacerdote ha continuato infatti ad insegnare religione presso l’Istituto alberghiero Russo di Cicciano dal 2010 al 2013 ed in seguito si sarebbe occupato dell’insegnamento a bambini delle medie dell’istituto Serao di Volla. L’ultima volta che il prete è stato avvistato risale tra l’altro alla fine dello scorso gennaio, come sottolinea Il Mattino, e c’è di più. Diego Esposito infatti abita a pochi km di distanza da dove vive don Mura, che avrebbe interrotto l’attività di docente solo nel 2015. Importante nella vicenda l’intervento di Papa Francesco, ribadisce Il Corriere del Mezzogiorno, dato che è per volontà del Pontefice che le indagini del Vaticano si sono riaperte su quanto avvenuto 37 anni fa a Diego Esposito.