Il giornalista e scrittore Andrea Purgatori tornerà al timone di Atlantide, il programma in onda su La7, a partire dal 12 marzo. Le due prime due nuove puntate della trasmissione saranno dedicate al rapimento e all’omicidio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse nel 1978. Le prime due puntate di Atlantide saranno trasmesse in prima serata. In occasione del lancio della nuova edizione, Andrea Purgatori è stato intervistato dal settimanale Diva e Donna al quale ha motivato la decisione di ritornare su una delle pagine più oscure della storia del nostro paese. Le dichiarazioni: “Con l’omicidio Moro, la nostra politica è cambiata per sempre. Con lui, è stata uccisa la possibilità di una politica non conflittuale in Italia. E’ necessario capire quanto di quello che è successo sia attribuibile a forze esterne, gli Stati Uniti o l’Urss, che guardavano entrambe con preoccupazione al fatto che in Italia ci fosse il più grande Partito Comunista occidentale”. Secondo Purgatori, la mancanza di dialogo politico dopo il caso Moro, oggigiorno, è dovuta al fatto che mancano ancora “pezzi di verità”. Il giornalista ha anche dichiarato di non vedere più i grandi statisti di una volta nell’attuale scena politica.



ATLANTIDE: LE PUNTATE SU CHE GUEVARA ED EMANUELA ORLANDI

Con le dichiarazioni successive, Andrea Purgatori ha sottolineato l’importanza di questo tipo di racconti per i più giovani: “Queste forme di racconto sono necessarie. La storia vera li riguarda molto di più di una storia di Instagram. Bisogna ricostruire la memoria di queste generazioni che hanno buchi spaventosi”. Andrea Purgatori, sceneggiatore e occasionalmente anche attore, ha tre figli che lavorano nel mondo dello spettacolo: Edoardo è un attore e ha preso parte, tra i vari lavori, alla fiction Un medico in famiglia; Ludovico, invece, lavora come aiuto regista per Stefano Sollima; Victoria, infine, è attiva nel mondo della pubblicità. Nelle prossime puntate di Atlantide, invece, Andrea Purgatori si occuperà di Che Guevara e della sparizione di Emanuela Orlandi. Soffermandosi su quest’altra pagina mai chiarita della nostra storia, il giornalista ha dichiarato: “Un paese che non riesce a fare i conti con il passato non può costruire il futuro”.

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