Si apre oggi, a Roma, la mostra dedicata all’attrice italiana Monica Vitti. Il titolo è “La Dolce Vitti”, e fa il verso ovviamente a La Dolce Vita, film di Fellini del 1960, manifesto indelebile dell’Italia di quegli anni. E come la nota pellicola cinematografica, anche la Vitti è una delle icone del nostro paese, e Stefano Stefanutto Rosa, insieme ad altri curatori, ha voluto dedicargli una mostra. Proprio Rosa si è soffermato su uno degli aspetti meno conosciuti della Vitti, il fatto che la stessa fosse non soltanto un’attrice affermata, ma anche un bravissima autrice: «Nonostante sia molto presente nell’immaginario del pubblico, amatissima – spiega – questo è un aspetto non sufficientemente celebrato e indagato della sua carriera». Quindi Rosa ha voluto sottolineare: «Già alla fine degli anni Sessanta è lei a proporre al produttore il testo teatrale di Natalia Ginzburg Ti ho sposato per allegria, così come acquista i diritti de libro di Dacia Maraini che diventeràTeresa la ladra. Voleva contare come donna e intervenire nel processo creativo. E quando il cinema non le propone più personaggi lei cerca una strada autonoma». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LA DOLCE VITTI
Da Maria Luisa Cecciarelli a Monica Vitti, un nome rubato ad un libro ma anche un vero e proprio esempio di stile e di bravura che poche attrici moderne possono davvero riuscire a seguire. Monica Vitti era ed è tutto questo e nella mostra in scena da oggi, 8 marzo, dal titolo “La Dolce Vitti” anche chi non l’ha conosciuta adesso saprà quello che lei ha significato per il cinema italiano. L’eccentrica attrice è riuscita ad essere buffa ma sensuale, comica e drammatica allo stesso tempo ma anche versatile e disponibile per cinema, teatro e televisione, una grande attrice e una donna unica che è riuscita a tenere testa ai grandi del cinema italiano in un periodo in cui il “patriarcato” era ancora l’unico modo di vivere. Il suo volto e la sua voce hanno messo in riga Gassman, Tognazzi, Mastroianni e Manfredi, e da oggi sarà protagonista in una mostra che affolllerà il Teatro dei Dioscuri al Quirinale.
IL MATERIALE PRESENTE ALLA MOSTRA
La mostra racconta i suoi primi anni a teatro ma anche gli ultimi quando il cinema non le regalava più i ruoli di un tempo e che per questo ha deciso di scegliere una strada autonoma che la portò addirittura alla regia. La mostra permetterà ai visitatori di vedere brani autobiografici, cinegiornali Luce, i materiali delle Teche Rai La Dolce Vitti e nella sala cinema del Teatro dei Dioscuri, alcuni film chiave: L’avventura di Michelangelo Antonioni, La ragazza con la pistola di Mario Monicelli, Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) di Ettore Scola, Teresa la ladra di Carlo Di Palma, Flirt di Roberto Russo. Non mancheranno magnifiche fotografie provenienti da archivi pubblici e privati che mostreranno nuovi dettagli sulla sua lunga carriera.