Pino Cuttaia è uno dei personaggi più attesi della finale di Masterchef Italia 7. Questi infatti è un simbolo della cucina del nostro paese e arrivato a cinquanta anni ha ancora tantissima voglia di esplorare. Il suo segreto viene direttamente da casa dove ci sono sempre ad aspettarlo la moglie Loredana e i suoi tre figli. Sicuramente la sua famiglia è splendida e regala la possibilità di caricarsi grazie alla voglia di stupire sempre e comunque i sapori più forti che appartengono anche alla sua tradizione. C’è grande voglia stasera poi di confrontarsi con la televisione che è un mezzo di comunicazione intrigante come ha sempre ribadito. Sarà interessante vedere come si comporterà Pino Cuttaia con Simone, Alberto e Kateryna che si confronteranno per la finale di Masterchef Italia 7. Vedremo come Pino Cuttaia diventerà protagonista della serata. (agg. di Matteo Fantozzi)
LE VERDURE AL CENTRO DELLA SUA CUCINA
Pino Cuttaia è tra gli ospiti della finale di Masterchef Italia 7 e sicuramente questo gli permetterà di portare i suoi piatti e le sue amate verdure anche nel prime time di Sky Uno. Pino Cuttaia ama cucinare ed è l’orgoglio della Sicilia con le sue stelle Michelin ma sicuramente non disdegna la tv. La sua presenza non è nuova visto che anche nelle scorse settimane è stato ospite di un programma di Rai1, che sia lui il futuro della cucina in tv? I suoi conterranei lo sperano ma se così non fosse Cuttaia saprà bene come consolarsi cucinando e spingendo gli aspiranti Masterchef verso il prossimo livello, ma quale sarà l’ingrediente o il piatto che regalerà loro questa sera? Tra le foto postate su Instagram dallo chef non ci sono solo prodotti della sua terra ma anche foto con amici e vip finendo allo chef Gennaro Esposito, volto noto della tv e attualmente impegnato come giudice nel programma Cuochi d’Italia in onda su Tv8 con la conduzione di Alessandro Borghese. Lo rivedremo in tv? Clicca qui per vedere la foto. (Hedda Hopper)
I SIMBOLI DELL’ITALIA
Lo chef siciliano dall’accento piemontese Pino Cuttaia è ospite nella finale di Masterchef Italia 7. Arrivato a Torino da giovanissimo, qui ha vissuto vent’anni dove ha studiato e poi lavorato in fabbrica. Dopo poco però scopre l’amore e la passione per la cucina che pian piano da hobby trasforma in lavoro che lo vede vivere esperienze professionali molto importanti in ristoranti rinomati come Il Sorriso di Soriso e Il Patio di Pollone. Deciso a ritrasferirsi nell’amata Sicilia, apre insieme a sua moglie il ristorante La Madia grazie al quale ottiene la prima stella Michelin nel 2006 per poi acquisirne un’altra tre anni più tardi. È infatti uno dei quarantuno chef d’Italia con due stelle Michelin. Da poco è diventato presidente dell’Associazione di ristoratori Le Soste di Ulisse. Intervistato da La Stampa, Pino Cuttaia ricorda i suoi primi anni a Torino: “Quando arrivai in città il mio approccio era quello di scoprire, di esplorare e mi ricordo di un territorio molto ordinato rispetto a quello siciliano. Era luglio, faceva caldo, e andai a cercare una granita: fu uno shock. Nulla di simile alla nostra raffinata granita siciliana, ma un miscuglio di ghiaccio tritato e sciroppo: capii subito che ero in un altro mondo. A Torino ho imparato un mestiere, ho imparato il rigore e il senso del dovere che il piemontese ha come cultura e come base personale: questo l’ho portato in Sicilia con me. Ma ho anche capito che la cucina piemontese, che amo molto, è generosa come quella siciliana: basti pensare ai tanti antipasti o a quell’ineguagliabile fritto misto della tradizione”.
PINO CUTTAIA: “HO SEMPRE CONSIDERATO TORINO LA MIA PICCOLA PARIGI”
Nella stessa intervista lo chef Pino Cuttaia ha avuto quindi modo di spiegare come, data la sua esperienza lavorativa a Torino, sono molto forti le contaminazioni piemontesi nella sua cucina: “Nei miei menù non manca mai l’uso dell’acciuga e quel richiamo alla bagna caoda così radicato in questa terra, ma anche i grissini e le nocciole. Ho sempre considerato Torino la mia piccola Parigi per la sua grande eleganza, lo stile e le immense potenzialità: è una città bellissima e sono felice che la stiano riscoprendo in tanti”. Proprio nell’amata Torino ha avuto modo di ritornare lo scorso mese di febbraio quando ha preso parte alle due cene organizzate da Snodo, il tempio del gusto curato da Luca Boffa nelle rinate Ogr. Sempre a La Stampa lo chef Pino Cuttaia ha parlato del menù proposto proprio in questa occasione: “Vedo questa esperienza come un ritorno gradevole di un siciliano che vuole far assaggiare piatti preparati con il rigore torinese e la memoria dell’isola che mi appartiene come cuoco custode di quei gesti domestici che non sono più tramandati. Ecco perché ci saranno proposte come la Scala dei Turchi, un omaggio al mio territorio attraverso la massima espressione del mare, il riccio o come la Minestra di crostacei con cui valorizzo il nostro gambero rosso. Nella ninfea di carciofo spinello c’è la salsa di acciughe che ricorda la bagna caoda e la fusione tra il mio Nord e il mio Sud che compare anche in Sole e Vento”.