Dorothea Wierer, la venere del biathlon ospite a La vita in diretta oggi martedì 10 aprile 2018. L’atleta altoatesina, nata a Brunico il 3 aprile 1990, è stata tra i punti di forza della ciurma italiana alle Olimpiadi invernali di PyeongChang 2018: medaglia di bronzo nella staffetta mista con una prestazione formidabile. Ospite del programma condotto da Marco Liorni e Francesca Fialdini, ha parlato di argomenti extra-biathlon, a partire dalla bellezza: “Prima di tutto sono sicuramente gusti: a qualcuno piaci, a qualcuno no. Magari ogni tanto viene prima la bellezza e poi il risultato, ma non è che mi dispiace (ride, ndr)”. Dorothea Wierer ha poi parlato del suo compagno, allenatore di biathlon ma non suo mister: “No, tanti lo pensano ma lui non è il mio allenatore: meno male, saremmo già divorziati (ride, ndr). Ci vediamo pochissimo, lui è un allenatore di fondo ma dei ragazzini: magari per quello in tanti si confondono”. E almeno tra le mura domestiche lo sport passa in secondo piano: “Io cerco di evitarlo: tutta la mia vita ruota attorno allo sport, tutti mi chiedono dello sport. Quando sono a casa con mio marito cerco di parlare d’altro”.
DOROTHEA WIERER, LA VENERE DEL BIATHLON
E a casa Dorothea Wierer non è una specialista in cucina, anzi: “Chi se la cava meglio dietro ai fornelli? Dovrei dire io, ma non è vero: è lui che cucina e lo fa molto bene. E’ la sua passione, io lo sfrutto da quel punto di vista. Sono sempre via di casa e, quando arrivo a casa, non mi metto dietro i fornelli. Devono fare e disfare la valigia”. Una vita da atleta vissuta 24 ore al giorno, con una giornata tipo priva di tempo libero: “Mi alzo la mattina, vado a fare un allenamento: possono durare da due a cinque ore. Torno a casa, mangio e riposo. Dipende dove sono, poi c’è un altro allenamento che dura da una a tre ore. Poi c’è già la cena e dovrei anche riposare: è tutto molto stretto, non resta molto tempo libero. la sera, quando vorresti uscire, sei stanca ed esausta, devi concentrarti al giorno dopo”. Infine, una battuta sull’appartenenza nazionale tra Italia e l’appartenenza altoatesina: “Mi sento italiana, tanti quando sentono il mio accento e la mia erre moscia pensando ad altre cose: è un tema un po’ delicato, ma sono orgogliosa di essere altoatesina e italiana”.