La critica ha apprezzato il film “Don’t say a word”, con qualche riserva: “Il thriller non presenta nulla di particolare, ma (nello stile classico delle storie di un uomo comune coinvolto in imprese criminali contro la propria volontà, per ricatto) è abbastanza ben fatto”, ha scritto Lietta Tornabuoni su La Stampa. Adriano De Carlo, su Il Giornale, ha elogiato la regia: “Come accadeva in passato, ogni attore di prestigio, dopo una serie di film di successo, si concedeva una tregua interpretando un western. Oggi che questo genere è praticamente scomparso, i grandi divi frequentano il giallo-thriller. Così ha fatto puntualmente in questa occasione Michael Douglas, forse un po’ frettolosamente visti i risultati, non proprio memorabili. Ma Gary Fleder già autore di ‘Cosa vai a fare a Denver quando sei morto?’ e ‘Il collezionista’, non è uno sprovveduto. Sa incalzare lo spettatore e pertanto sul piano puramente fisico il racconto ha la giusta dose di adrenalina, eppoi New York è fotografata dall’iraniano Amir Mokri con amorevole originalità”. Ricordiamo che “Don’t Say a word”, clicca qui per vedere una scena del film, andrà in onda su Iris a partire dalle 21.00 ma sarà possibile vederlo anche in streaming grazie al portale di Mediaset, sui propri dispositivi mobile cliccando qui.



NEL CAST BRITTANY MURPHY

Il film Don’t say a word va in onda su Iris oggi, mercoledì 11 aprile 2018, alle ore 21.00. Una pellicola del 2001 diretta da Gary Fleder (Homefront, Il collezionista, The express) e interpretata da Brittany Murphy (Le ragazze dei quartieri alti, Oggi sposi… niente sesso, Sin city), Michael Douglas (Un giorno di ordinaria follia, The game – Nessuna regola, Basic instinct) e Sean Bean (Il signore degli anelli – La compagnia dell’anello, Troy, la serie tv Il trono di spade). Il film è tratto dall’omonimo bestseller di Andrew Klavan, uscito in Italia con il titolo Non dire una parola. Il film si è rivelato un discreto successo commerciale, incassando oltre 100 milioni di dollari a fronte di un budget di 50 milioni. Ma vediamo nel dettaglio la trama del film. 



DON’T SAY A WORD, LA TRAMA DEL FILM

1991. La banda capitanata da Patrick Koster (Sean Bean) riesce a rubare in una banca un rubino da 10 milioni di dollari. Durante la fuga però uno dei membri del gruppo riesce a sostituire la pietra preziosa con un comune orologio da polso, all’insaputa di Patrick stesso. Tutta la banda viene quindi catturata e condannata a 10 anni di carcere. Anno 2001. Alla vigilia della Festa del Ringraziamento, la banda tornata al completo dopo avere scontato la pena, si rtrova nell’appartamento di un’anziana signora. Il luogo è stato scelto perchè al piano di sopra abita lo psichiatra Nathan Conrad (Michael Douglas). La figlia di quest’ultimo (Skye McCole Bartusiak) viene rapita per ottenere l’aiuto del medico. Questi dovrà parlare a Elisabeth Burrows (Brittany Murphy) ed estorcerle un numero a 6 cifre. Il compito sembra impossibile, perchè la ragazza è ricoverata da anni in manicomio, sembra del tutto distaccata dalla realtà e non dice mai una parola. Nathan però quando si avvicina alla ragazza capisce che si tratta solo di un’abilissima simulatrice. Lo psichiatra riesce gradualmente a conquistare la fiducia della finta paziente e la convince ad aiutarlo. Intanto però, in casa di Nathan i malviventi stanno tenendo prigionieri la moglie (Famke Janssen) e la figlia del medico in attesa che lui ritorni con il codice di 6 cifre. Ben presto scoppia una colluttazione e le prigioniere decidono di liberarsi da sole dei loro carcerieri.