Elisabetta, figlia di Paolo Villaggio, intervistata tra le pagine di Libero si è raccontata parlando del padre, venuto a mancare di recente. “Da piccola odiavo papà Fantozzi. Tutti mi prendevano in giro”, esordisce. A quasi un anno dalla scomparsa dell’attore genovese, Paola Pellai ha incontrato a Roma la figlia Elisabetta che di Paolo possiede gli stessi occhi e la stessa timidezza. Classe 1959, ha studiato Filosofia all’Università di Bologna e Cinema e Televisione a Los Angeles. Ha realizzato anche documentari e cortometraggi, insegna all’Accademia di Belle Arti e scrive romanzi che parlano di donne. Il 3 luglio del 2017 è stata proprio Elisabetta ad annunciare la scomparsa del padre: “Ciao papà, ora sei di nuovo libero di volare”. Paolo Villaggio aveva 84 anni e si è spento per delle complicazioni dovute al diabete che curava poco e male. “Era diventato tutto troppo difficile per lui”, confessa Elisabetta. Poi la figlia di Paolo Villaggio svela che negli ultimi tempi suo padre non camminava più e scriveva e vedeva con estrema fatica.
Elisabetta Villaggio: “Mai stata raccomandata da papà!”
Elisabetta Villaggio, racconta che cercando nei cassetti di papà Paolo, ha trovato tanto materiale a sorpresa per un libro in uscita dal titolo “Italiani, brava gente”. “Per mesi non sono riuscita a riavvicinarmi alle sue cose. Ce l’ho fatta a Natale. L’ho considerato il suo regalo”, svela parlandone al presente. Vivere all’ombra di un padre tanto popolare non deve essere stato facile per lei: “Per tutti sono sempre stata la figlia di Villaggio. Sin da bambina alle feste dei coetanei. Non ero mai Elisabetta, ma sempre la figlia di…”. Per questo motivo fin da subito ha cercato la strada dell’indipendenza volando in America per studiare e lavorare “lontana dalla malignità di chi mi dava della raccomandata”. Ma per Elisabetta non è mai stato così e suo padre Paolo sotto questo punto di vista era irremovibile “o ce la fai con le tue forze o sei un fallito”. Poi svela: “Era capace di pagarmi l’affitto ma non mi ha mai presentato a nessuno”. Ed infatti anche per questo, i suoi libri sono stati sempre pubblicati da piccole case editrici.
“Fantozzi? Non sempre mi faceva ridere…”
Oggi i bambini non sanno chi è Paolo Villaggio ma conoscono perfettamente il volto di Fantozzi: “Ne imitano la voce e le movenze”. La figlia di Paolo confessa di non avere mai amato quel personaggio: “Non mi faceva ridere tutto di lui, soprattutto negli ultimi film”. Quando usciva un film, il padre la portava con altri amici al cinema, per sapere cosa ne pensavamo: “e quante volte da ragazzina sono stata chiamata Mariangela…”, svela ancora Elisabetta. La donna confida di non essere riuscita a dire al padre: “Ti voglio bene… è rimasto intrappolato nel silenzio di entrambi e oggi mi pesa”. Nonostante questo, il padre colmava il vuoto delle parole sempre con gesti affettuosi. E proprio per farle coltivare la passione per la scrittura, da molto piccola le regalò una Olivetti Valentine rossa: “Su quei tasti ho battuto i primi racconti”. E se le prime cose che ha scritto non sono state conservate, alcuni premi di Paolo Villaggio li conserva a casa mentre altri: “Li donerò al meraviglioso Museo del Cinema di Torino. Ma io papà me lo porto addosso, mi ci avvolgo dentro…”.