Luca Tommassini è attualmente il direttore artistico di Amici Di Maria De Filippi, dopo aver ricoperto per anni questo ruolo per X Factor. Ma il ballerino e coreografo ha lavorato con i più grandi artisti del mondo, da Madonna, a Michael Jackson, da Whitney Houston a Geri Halliwell fino a Robbie Williams. Tommassini ha rilasciato una lunga intervista a Il Fatto Quotidiano in cui ha ripercorso la sua carriera, partita dalla borgata romana di Primavalle: “Era tosta, da ragazzo dovevi stare attento a dove mettevi i piedi per non pestare qualche siringa, e d’estate il pericolo si moltiplicava, con mamma angosciata e una perenne raccomandazione: Non ti bucare”. L’oasi felice era la villa di Franco Califfato, che lasciava aperto il cancello della sa casa per permettere ai bambini della zona di giocare nel suo giardino. A Primavalle, il coreografo ha dovuto lottare contro le discriminazioni, il bullismo, le molestie: “Ballavo. Pure se venivo torturato dagli altri bambini, pure se mi trattavano da diverso, non mi piegano al loro volere, insistevo su ciò che amavo. […] Cinque o sei anni fa sono andato in una discoteca di Roma. vado al bar, si gira il barista, mi gelo. Lui con me. Ci riconosciamo. Era uno che ha tentato di violentarmi quando avevo 13 anni, per fortuna senza riuscirci perché mi sono ribellato”.
Il rapporto con Madonna
La sua carriera è stata segnata dal rapporto con Madonna: nella popstar Tommassini ha ritrovato la sua stessa predisposizione per raggiungere la perfezione. Al Fatto Quotidiano il ballerino ha rivelato che la cantante voleva un figlio da lui: “Ancora non era diventata madre, ed esattamente com’è nel suo carattere, voleva pianificare il futuro materno, quindi non sarei mai stato padre, le avrei solo dato la possibilità di un figlio… iniziò un discorso dal sapore di business; lei come sempre organizzata e pratica, una strategia pianificata, nella quale mi spiegava i vari passaggi del suo ragionamento”. Nonostante mi rifiuto del coreografo tra i due i rapporti sono rimasti buoni, tanto che Madonna chiese a Luca Tommassini di ballare con lei in “Evita” poiché era incinta (per contratto non poteva restare incinta) e temeva che il suo partner se ne accorgesse. Da Primavalle a Hollywood, fino a lavorare con Michael Jackson: “Con me era felice perché non sapevo giocare ai videogiochi, quindi vinceva sempre lui. A me fregava poco, ero già felice di stare accanto al mio poster in stanza di quando vivevo a Roma”.
Le notti con Whitney Houston
Luca Tommasini ha anche lavorato con Whitney Houston: “Lei è stato il classico esempio di fuoriclasse cancellata dal clima hollywoodiano, con la claque, la corte magica, i parassiti intorno per succhiare e lasciare macerie. Sono oggettivamente fuggito, salvato da un raptus di lucidità in una lunga fase di annebbiamento personale”, ha detto il coreografo a Il Fatto quotidiano. Il direttore artistico ha confessato di essere fuggito dalla routine di Whitney Houston dopo l’ennesima nottata a base di droga: “Non ne potevo più di quel tipo di mondo, mi stavo annientando”. Po il ritorno in Italia: “Sono andato via da lì quando ho raggiunto il massimo dello status symbol, una villa a Malibù con spiaggia privata e la piscina sul tetto. Il mio vicino di casa era Brad Pitt”. Sopravvissuto alle serate senza regole a Hollywood, recentemente Tommassini ha rischiato di andare in choc anafilattico durante la presentazione del suo libro “Fattore T” a Battipaglia: “Senza accorgermene ne avevo spazzolate 13, intere”.