Siamo nel 2045 e gli abitanti della Terra sono degli habitué di Oasis, un vero e proprio mondo virtuale in cui fuggire dalla desolazione di una vita reale fatta spesso di povertà ed emarginazione. Del resto in Oasis si può essere quel che si vuole. Ma non è tutto, il vero motore di Ready Player One, più che l’essere un film che parla (anche) dei rischi di un mondo virtuale e parallelo, proprio subito dopo lo scandalo Facebook-Cambridge Analytica, con Mark Zuckerberg costretto a riferire davanti alle Camere degli Stati Uniti, è l’avventura: James Halliday, il creatore di Oasis, prima di morire ha infatti preparato una sorta di “caccia al tesoro” che garantirà il suo pacchetto azionario e il controllo del mondo virtuale a chi troverà l’Easter Egg da lui stesso preparato.



Bisognerà superare tre prove (il Gioco di Anorak) per arrivare alla ricompensa finale e Wade Watts (noto su Oasis come Parzival), adolescente rimasto orfano, dopo cinque anni dalla morte di Halliday riesce a capire come vincere la prima prova. In breve diventerà una celebrità tra i giovani utenti di Oasis e anche un avversario di Nolan Sorrento, Ceo di una potente multinazionale, la IOI, il cui obiettivo è mettere le mani su Oasis per farne una montagna di soldi.



Steven Spielberg con questo film fa un grande regalo a tutti coloro che erano giovani negli anni ‘80-90. Non solo perché offre una sorta di versione “aggiornata” de I Goonies (di cui ha scritto il soggetto), ma anche perché Oasis è piena di rimandi a musica, cinema (anche dello stesso Spielberg) e videogame di quell’epoca. Sembra quasi incredibile pensare che in un futuro così lontano i ragazzi possano appassionarsi a qualcosa di così “antico”. Tanto per fare un paragone, è come se gli adolescenti di oggi si appassionassero all’America degli anni ‘50-60. Forse in questa incredibile caccia all’Easter Egg, è lo stesso film a offrire agli spettatori delle piccole perle ricercate, messe lì apposta dal suo creatore senza che abbiano un’attinenza particolare con la trama o gli sviluppi della vicenda principale.



La trama di Ready Player One non è poi così scontata come sembra e c’è da sperare che possa ispirare tanti giovani: l’importanza dello studio, il coraggio, il valore dell’amicizia, la scoperta dell’amore sono alcuni dei temi che Parzival, Art3mis, Aech, Sho e Daito fanno venire a galla nel mondo virtuale, ma soprattutto in quello reale. Perché, come si riuscirà a capire, nonostante la polvere, la povertà, i suoi difetti, la realtà è quella che può offrire delle vere vittorie.

Tanti gli effetti grafici e poche le scene realizzate con attori in carne e ossa, ma un salto al cinema l’ultima creatura di Steven Spielberg lo merita.