Proprio di recente, Luca Barbareschi è sceso in campo in favore di Fausto Brizzi (considerandolo un genio), e accusando #MeToo di essere dei mentecatti. “Da quando abbiamo Brizzi sotto contratto abbiamo triplicato il fatturato del cinema”, ha confessato il produttore durante gli Screenings Rai a Matera, dove la sua fiction “La strada di casa” è stata scelta per un remake negli Stati Uniti. “Ho sotto contratto Fausto Brizzi per tre anni”, ha dichiarato l’attore e produttore. “A luglio iniziamo il suo nuovo film. Brizzi è un genio, ha una testa meravigliosa”. E a proposito del movimento #MeToo nato a Hollywood per denunciare le molestie sul luogo di lavoro, Barbareschi ha avuto un suo pensiero fin dall’inizio: “sono un branco di mentecatti. È una roba comica”. “È da matti rinunciare a Brizzi”, ha continuato Barbareschi. “È pazzesco quello che è accaduto, non ha fatto niente. Quando ho letto che volevano togliere il suo nome dal suo film è stata la dimostrazione della insipienza della capacità manageriale di alcuni”, ha poi concluso. Secondo il Corriere della Sera intanto, si tratteggia l’ipotesi sempre più concreta di una archiviazione del procedimento perché due delle denunce che sono arrivate vanno oltre i termini di legge, mentre la terza non mostrerebbe elementi sufficienti per iniziare un processo. (Aggiornamento di Valentina Gambino)



Asia Argento dice la sua

Asia Argento è sicuramente una delle persone più attive in questa lotta contro la violenza alle donne nel mondo del cinema (e non solo) e nella parità di diritti. Sulla scia dello scandalo Weinstein proprio la Argento è stata una delle prime accusatrici e quando il fenomeno si è allargato all’Italia lei è sempre stata in prima fila proprio come questo momento. Brizzi è stato formalmente aggiunto al registro degli indagati ma c’è il rischio che le accuse cadano per via del “ritardo” con il quale sono arrivate. A rispondere a quanto riporta Il Corriere della Sera ci ha pensato proprio l’attrice attraverso i social e Twitter dove, proprio poco fa, ha scritto: “Brizzi indagato per molestie ma per i pm l’inchiesta deve essere archiviata – finché la prescrizione del reato di stupro rimarrà a 6 mesi, predatori e molestatori rimarranno impuniti. Occorre cambiare la legge che fu creata prima dell’unità d’Italia!”. Il suo appello verrà accolto o sarà l’ennesima battaglia italiana che si perderà nei meandri di una burocrazia e di un iter che fa acqua da tutte le parti? (Hedda Hopper)



La reazione della moglia Claudia Zanella

Bocche cucite in casa Brizzi dove nessuno ha ancora commentato la notizia riportata oggi dal Corrirere della sera. Il regista nei giorni scorsi era stato difeso a spada tratta da Luca Barbareschi contento di aver stretto un accordo con Brizzi e di tornare a lavoro con lui già il prossimo luglio per un nuovo film, e adesso? Anche il leader di Casanova non ha detto niente riguardo alla possibilità che Fausto Brizzi dovrà affrontare una causa civile per via delle denunce arrivate a suo carico, e la moglie? Chi ha seguito la vicenda sa bene che Claudia Zanella, già nei mesi scorsi, si era un po’ allontanata dalla casa di famiglia per poi farvi ritorno ma in queste ore sta ancora tacendo sulla questione e, anzi, sembra davvero indaffarata a condividere ricette naturali ai suoi fan. Proprio poco fa, su Instagram, ha pubblicato la foto che potete vedere cliccando qui, scrivendo la ricetta del pesto di piselli. Presto l’aria cambierà anche sui suoi profili social? (Hedda Hopper)



Tutto tace sulla questione

Potrebbe arrivare il tragico epilogo per Fausto Brizzi e le presunte denunce di violenza sessuale sporte da tre donne diverse. Le ultime notizie parlano della possibilità che il caso sia archiviato per via delle denunce tardive ma questo non vuol dire poi molto per uno che come Brizzi lavoro nel mondo del cinema e dello spettacolo. La sua mancata condanna o assoluzione potrebbe essere ancora peggiore dell’onta che potrebbe rimanergli addosso dopo queste ultime notizie. Le accuse avevano travolto il regista già per via di una serie di servizi alle Iene in cui molte attrici e dipendenti avevano parlato di molestie e violenze subite secondo “dettagli comuni” come la famosa casa e la vasca da bagno con idromassaggio che trovavano ad accoglierle nei cosiddetti “provini privati”. Anche all’epoca, sull’onda del caso Weinstein, si era parlato di denunce tardive e, alcune, prive di prova, e lo stesso succederà adesso anche se la procura di Roma ha voltuo formalizzare l’iscrizione di Brizzi nel registro degli indagati. Rimane il fatto che, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, le ragazze potrebbero avere una qualche forma di “indennizzo” grazie ad una causa civile. Ma questo quanto nuocerà alla carriera di Brizzi? (Hedda Hopper) 

DENUNCE DESTINATE A CADERE NEL VUOTO?

Fausto Brizzi è indagato per violenza sessuale: tre giovani donne hanno denunciato il regista, quindi la procura di Roma ha formalizzato l’iscrizione nel registro degli indagati. Le presunte vittime hanno raccontato di essere state «costrette a subire le sue avances» o di essere state «molestate». Nei prossimi giorni la decisione sul procedimento, ma l’indagine rischia di essere archiviata perché due esposti sono stati presentati dopo la scadenza dei sei mesi prevista dalla legge, e nel terzo caso non ci sarebbero sufficienti elementi per dimostrare l’aggressione. La notizia è stata lanciata dal Corriere della Sera, secondo cui le tre ragazze un paio di mesi fa hanno deciso di rivolgersi alla magistratura. Pur sapendo che il codice penale fissa un termine di sei mesi per la presentazione della denuncia, hanno voluto provare comunque ad avere giustizia o comunque ad uscire allo scoperto. Le verifiche, coordinate dall’aggiunto Maria Monteleone, sono state affidate al pubblico ministero Francesca Passaniti. Nei prossimi giorni potrebbe arrivare la decisione finale.

FAUSTO BRIZZI, DOPO LA FASE PENALE QUELLA CIVILE?

Il problema della denuncia “tardiva” è emerso subito dopo le prime interviste che alcune aspiranti attrici avevano rilasciato alla trasmissione “Le Iene”, a cui avevano raccontato di essere state invitate da Fausto Brizzi nel suo loft per un colloquio di lavoro o un provino, finendo per essere obbligate a subire rapporti. Le giovani avevano dichiarato di aver avuto «paura di non essere credute» o di provare «vergogna per quello che era successo». Il caso rischia di essere archiviato ma, come riportato dal Corriere della Sera, non si esclude che le tre ragazze, chiusa la fase penale, decidano di aprire un contenzioso in sede civile. Il regista dal canto suo si è sempre difeso sostenendo di «non aver mai avuto nella mia vita un rapporto che non fosse consenziente», ma le ricostruzioni delle donne – almeno una decina sono andate in tv – erano simili nei dettagli e nelle modalità che Fausto Brizzi avrebbe usato per adescarle.