Sarà Platinette, al secolo Mauro Coruzzi, il protagonista de La Confessione, la trasmissione in onda nella seconda serata del venerdì sul Nove e condotta da Peter Gomez. La popolare conduttrice radiofonica percorrerà alcune tappe importanti della sua vita, concentrandosi poi su alcuni retroscena relativi all’ex agente dei vip Lele Mora ed al suo protetto numero uno, Fabrizio Corona. Sono dichiarazioni molto forti, quelle che arrivano da Platinette a La Confessione, nel corso della quale confida al giornalista: “Lele Mora era pronto a tutto per Fabrizio Corona”. La stessa drag queen ha rivelato di aver fatto parte della sua scuderia per ben tre anni, in particolare nel periodo in cui Mora finì in carcere. “Ho difeso una persona sola nel momento in cui era sola”, ha dichiarato Platinette, rivelando come proprio nel periodo più difficile per l’ex agente dei vip, tutte quelle persone che precedentemente erano passate da lui non furono più disposte a dargli una mano. L’attenzione si è poi spostata sul tipo di rapporto che si era instaurato tra Lele Mora e Fabrizio Corona e che la stessa Platinette aveva definito “un intreccio che neanche Almodovar avrebbe immaginato”. Cosa significavano quelle sue parole? Come spiega la speaker radiofonica, alla base dei film del celebre regista c’è sempre una passione che non si può sfogare e quando questo accade si sfoga male. “È quello che è successo tra i due: Mora era talmente preso da quest’uomo diabolico da avergli dato non so quanti denari”, dice, avanzando poi la somma di “5 milioni di euro”. Un legame, dunque, che secondo Platinette non poteva che essere dominato “da una persona molto diabolica”.



PLATINETTE, LA COMUNITÀ GAY OGGI E LE DROGHE

L’intervista a Platinette di Gomez per La Confessione riguarda anche un altro aspetto, quello legato alle trasgressioni di una vita borderline, tra droga, prostituzione e tv. “Festini chemsex? Li conosco bene, i ragazzi si fanno anche di toner e non si curano più”, commenta, parlando di festini a base di stupefacenti chimici. Proprio il chemsex va sempre più di moda nella comunità gay, dove c’è sempre un minor uso di protezioni. La celebre drag queen, conduttrice radiofonica e opinionista televisiva si è fatta una idea ben precisa in merito: “Ho capito parecchio perché un mio amico, molto stretto, gestisce un locale di questo genere, nel quale ho una piccola partecipazione. C’è una tendenza orrenda a non curarsi più, tra i ragazzi di 20 anni”, dice. A sua detta, i giovanissimi hanno intuito in modo sbagliato che, pur essendo affetti da HIV, “gli antiretrovirali sono farmaci che funzionano per allungare la vita, e sfidano se stessi”. Ad esempio, usando un toner da stampante come droga, precisamente come “la droga più usata abbinata all’alcol” e in grado, purtroppo, di provocare seri danni alla salute.



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