Per Aldo Grasso è una «apertura di credito», Claudio Amendola la definisce una semplice constatazione. Ci riferiamo alle parole di apprezzamento per Matteo Salvini. Un vero e proprio caso, visto che ne è nato uno scontro tra il critico televisivo e l’attore romano. Ma quest’ultimo non è l’unico ad aver cambiato opinione sul leader della Lega. C’è anche Margherita Buy, attrice icona-maxima della sinistra radical chic. Come riportato da Libero Quotidiano, dopo aver premesso che Matteo Salvini le fa paura, lo ha definito come una persona che «è arrivata dove voleva. È riuscito a tirarsi dietro un sacco di gente e questa è una capacità sua politica innegabile». Non è solo una lucida analisi di quanto accaduto alle ultime elezioni politiche, ma anche un elogio alla capacità politica del leader del Carroccio. E non si può negare un cambio sorprendente nei confronti di Salvini. Prima del “botto” della Lega riceveva condanne senza appello, ora invece in molti hanno moderato i toni. Da Claudio Amendola ad Antonio Albanese, passando per Margherita Buy. (agg. di Silvana Palazzo)
FELTRI: “SE I FASCISTI VANNO A SINISTRA SONO BRAVI…”
Questa mattina su Libero il direttore Vittorio Feltri è solitamente polemico contro tutto e tutti e oggi si sofferma sulle parole di Claudio Amendola: il titolo dice già tutto, visto che per l’istrionico e discusso giornalista il problema del “caso-elogio a Salvini” non sta tanto nelle dichiarazioni ma nel doppiopesismo che si usa in casi come questi. «Se Amendola va a destra è fesso, mentre se i fascisti passano a sinistra allora sono bravi…»; insomma, secondo Feltri il problema degli insulti e delle critiche all’attore dei Cesaroni per aver detto che Salvini è il politico più bravo degli ultimi 30 anni (salvo poi dire di aver votato LeU, forse questo qualcuno se lo dimentica nell’analisi del “caso mediatico” di Pasqua, ndr) è di chi si concepisce portatore di una “sana” ideologica contro quelle “cattive”. Se ci si ravvede verso sinistra va sempre bene, se invece si “elogia” la destra allora si è fessi, per non dire qualcosa di più: stante che Amendola non ha mai detto di essere leghista o condividere i modi di Salvini, ma ha usato quell’elogio per criticare pesantemente la Sinistra che non è andata in piazza e di fatto ha perso le elezioni. Sulla stessa scia di Feltri è Luca Telese, giornalista e conduttore radiofonico: «Claudio Amendola ha diritto a dire quello che vuole su Salvini: non lo vota ma lo apprezza. Il che è molto diverso di chi cerca favori o regalie da un politico.», scrive su Twitter. (agg. di Niccolò Magnani)
LA RIVOLTA DELLA GARBATELLA CONTRO L’ATTORE DEI CESARONI
L’uscita di Claudio Amendola sul leader della Lega – “Matteo Salvini il miglior politico degli ultimi vent’anni” – ha contrariato i residenti della Garbatella, il quartiere di Roma reso celebre dalla serie “I Cesaroni” con protagonista proprio l’attore romano. “Deve ave’ sbattuto la capoccia”, ha commentato una signora nel giardino di Casetta Rossa, come riporta il Corriere della Sera. Il signor Giorgio, invece, ha detto di avere altre preoccupazioni: “Del suo endorsement non importa niente a nessuno. Ci preoccupiamo di più di quello che sta accadendo in Siria e in Palestina”. Il presidente dell’associazione che gestisce Casetta Rossa, si è detto perplesso: “E pensare che quando il leader leghista voleva venire qui Amendola girò un video contro di lui… Meno male che a Garbatella la sinistra ancora regge. In questo Municipio, a differenza di altre realtà non solo romane ma italiane, il Carroccio non ha preso molti voti… Certo non grazie al protagonista dei Cesaroni”, si legge sul Corriere. Il signor Paolo ha provato a smorzare i toni: “Pazienza se ha parlato così di Salvini, gli vogliamo bene lo stesso”. Mentre qualcuno non ha nascosto la sua delusione: “Ma Amendola non si era tatuato il volto di Che Guevara? A essere sincero, ci sono rimasto male”. (agg. Elisa Porcelluzzi)
LA POSIZIONE DI ANTONIO ALBANESE
Anche Antonio Albanese è stato “folgorato” dall’exploit di Matteo Salvini, ma non per questo può essere tacciato di essere un leghista come successo nelle ultime ore a Claudio Amendola dopo la dura critica di Aldo Grasso sul CorSera nel giorno di Pasqua. «Salvini ha vinto perché era sul territorio, mentre un certo tipo di politica si è limitato alle teorie», ha attaccato forte il comico Albanese in questi giorni di forte commistione politica-mondo dello spettacolo. L’attore e regista milanese proprio in questi giorni è uscito nei cinema col nuovo film “Contromano” in cui interpreta un “proto-leghista” che intende riportare indietro gli immigrati “a casa loro”, salvo poi ravvedersi e “rientrare” nella consueta litania pro-immigrazione del cinema impegnato di sinistra. Insomma, l’esatto opposto di un vero “uomo del centrodestra”, eppure tanto Albanese quanto Amendola nella loro “esaltazione” di Matteo Salvini celano in maniera neanche tanto velata una durissima reprimenda al Pd e alla sinistra parlamentare. «In piazza ci va Salvini e vince le Elezioni, mentre la Sinistra», sembrano sussurrare con queste polemiche a distanza i due attori schierati da anni con i temi della sinistra. (agg. di Niccolò Magnani)
LA POLEMICA “CONTRO IL CAPITANO”
La controreplica da parte di Aldo Grasso nella sua rubrica sul Corriere della Sera non c’è ancora stata ma la polemica tra il noto critico televisivo e Claudio Amendola continua a fare rumore proprio grazie al… “silenzio” dei diretti interessati. Se Matteo Salvini, tirato in ballo per ben due volte dai litiganti non è voluto entrare nella querelle (ci ha pensato però comunque il profilo social della Lega – Noi con Salvini a dare pubblicità a questa diatriba a mezzo stampa), adesso come spesso accade è il momento del cosiddetto popolo dei social, tra tweetstar e qualunquisti, dire la loro tanto che nel corso della mattinata l’hashtag #ClaudioAmendola è entrato stabilmente nei Top Trends di Twitter e continua a raccogliere evidentemente non solo l’apprezzamento da parte degli elettori del “Capitano” (il soprannome con cui viene indicato il leader della Lega) ma anche il malumore di parte dell’elettorato di sinistra che non si riconosce nelle parole dell’attore romano. A dire il vero, in alcuni casi la polemica è diventata addirittura di principio, tanto che c’è chi ha elogiato Amendola per aver detto finalmente, chiaro e tondo, quali sono stati gli errori da parte delle forze progressiste e democratiche negli ultimi anni fino ad arrivare al recente tonfo elettorale, e chi invece ha preso la sua uscita come la morte definitiva della sinistra. In mezzo a questi “flame” online, cosa avranno però da dire i diretti interessati? (agg. di R. G. Flore)
IL SILENZIO DI SALVINI
Claudio Amendola resta fermamente convinto che Matteo Salvini sia il miglior politico italiano degli ultimi trent’anni. Il motivo? E’ riuscito a trasformare un partito regionale in un partito nazionale conquistando la leadership della sua coalizione e, probabilmente, assumerà anche la guida del Governo. Pur restando fedele alle sue idee politiche, l’attore romano riconosce il grande lavoro fatto da Salvini negli ultimi anni non trovando in nessun altro politico una figura simile. Una posizione importante, quella di Claudio Amendola che ha spiazzato molti addetti ai lavori, in primis Aldo Grasso. Sulle parole di Claudio Amendola, Matteo Salvini non si è ancora espresso. Probabilmente, però, a pensarla come l’attore romano sono tanti italiani considerando che la Lega è stato il primo partito della coalizione del centro-destra, battendo anche Forza Italia di Silvio Berlusconi, uno dei partiti di destra più votati degli ultimi anni. Con la lettera inviata al Corriere della Sera, Amendola spera di aver messo fine alle polemiche (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
LE CRITICHE DI MARIO LAVIA SU “DEMOCRATICA”
Claudio Amendola, con le sue parole su Matteo Salvini, si è attirato non solo le critiche di Aldo Grasso. Mario Lavia, dalle pagine di Democratica, il sito di informazione del Partito democratico, sostiene infatti che l’attore romano si sbagli. Anzitutto il giornalista evidenzia che non ci si può “complimentare” con un politico solo in base ai voti che prende. “Siamo sicuri che la grandezza di un uomo politico si misuri solo con la capacità di aumentare i voti prescindendo da bazzecole come i valori di cui si è portatori, o la capacità di governare a favore del Paese, o la attendibilità sul piano internazionale (amico di Le Pen e Orban)?”, scrive Lavia. Che critica Amendola anche sul paragone calcistico fatto nella sua replica a Grasso (“Se dicessi che la Juventus è la squadra più forte degli ultimi 7 anni, potrei essere tacciato di essere uno juventino?”): dal suo punto di vista non si può dire che la Lega abbia vinto qualche scudetto e in ogni caso “la politica non è fare più punti come nel campionato di calcio”.
COMPLIMENTI A SALVINI, CLAUDIO AMENDOLA NON FA MARCIA INDIETRO
Claudio Amendola non fa marcia indietro su Matteo Salvini. L’attore romano, storicamente di sinistra, aveva elogiato il leader della Lega durante la trasmissione “L’Aria che tira”. Nonostante le sue parole abbiano provocato dure reazioni, a partire da quella di Aldo Grasso, non ha ritrattato nulla. Anzi, ha voluto personalmente rispondere al critico televisivo con una lettera pubblicata dal Corriere della Sera. «Quando ho detto che Salvini è il miglior politico degli ultimi venti anni ho sbagliato, avrei dovuto dire degli ultimi trenta», ha rilanciato Amendola. Il suo pensiero su Salvini non fa però di lui un simpatizzante leghista, del resto alle ultime elezioni ha votato LeU. «Le faccio un esempio di natura calcistica, se dicessi che la Juventus è la squadra più forte degli ultimi 7 anni, potrei essere tacciato di essere uno juventino?». Preso spesso di mira da Grasso anche per il suo lavoro, Amendola stavolta non ha voluto ignorare gli attacchi e quindi ha colto l’occasione per spiegare la sua posizione.
AMENDOLA RISPONDE AD ALDO GRASSO
Storico uomo di sinistra, Claudio Amendola ne ha analizzato il flop. «In questo lungo periodo abbiamo assistito alla lenta ma inesorabile evaporazione della sinistra in tutte le sue accezioni», ha scritto l’attore romano nella lettera indirizzata ad Aldo Grasso. Per Amendola, «Salvini ha preso un partito regionale, ai margini della scena politica, gravato da scandali e appesantito da un disprezzo diffuso e lo ha trasformato in un partito nazionale che governa le più ricche e produttive regioni italiane». Non solo: l’attore romano riconosce al leader della Lega il merito di aver conquistato la leadership nel centrodestra e di potersi presentare al presidente della Repubblica per avere l’incarico di governo. «Faccio fatica a trovare un politico che negli ultimi trenta anni abbia fatto altrettanto», aggiunge Amendola. La lettera si conclude con un attacco velenoso ad Aldo Grasso: «Tanto Le dovevo, e spero che vorrà continuare a seguirmi con il disprezzo di sempre».