Per Marco Travaglio, il Pd è un “sofficino”: “Sta a Fico scongelarlo. Fossi in lui, chiederei a tutti i leader di partito con chi non vogliono governare, dandogli un aut aut”. In ogni caso: “Il contratto alla tedesca non è niente male”. Su Martina: “Più che reggente, è un autoreggente”. L’amaca di Michele Serra è “bellissima”, per Fabio Fazio. Travaglio aggiunge: “L’ascensore sociale è bloccato. L’italiano è sempre a metà strada tra Cutugno, Flaiano e Longanesi”. A tal proposito, una frase di Longanesi: “Non potremmo mai fare la rivoluzione, perché ci conosciamo tutti”. E troppo bene. [agg. di Rossella Pastore]



OSPITE A CHE TEMPO CHE FA

Marco Travaglio ha ben chiara la situazione politica attuale e di certo non ha nascosto il suo pensiero, grazie ai molteplici editoriali che scrive per Il Fatto Quotidiano. Uno degli ultimi è rimbalzato fra le altre testate nazionali, ma per un motivo del tutto diverso. Lo scorso venerdì infatti il Direttore ha ironizzato su come la Rai avrebbe dovuto riconoscere i suoi meriti per via degli attacchi ripetuti a diversi esponenti del Pd e a Silvio Berlusconi, unendo al tutto anche un titolone de Il Giornale. Il quotidiano ha ventilato la possibilità che il nome di Travaglio fosse fra i super favoriti a prendere le redini del Tg1: la risposta del diretto interessato non si è fatta di certo attendere. Questa sera, Marco Travaglio sarà inoltre ospite di Che tempo che fa per tastare il polso degli ultimi eventi politici avvenuti in Italia.



MARCO TRAVAGLIO, M5S E PD PER GOVERNARE L’ITALIA

Appena pochi giorni fa il giornalista ha parlato a lungo dei programmi del Movimento 5 Stelle, sottolineando come non ci sia stato alcun cambiamento in seguito alle elezioni. Un’ipotesi che del resto sarebbe stata gravissima, come ha sottolineato a DiMartedì. Nessun commento invece sull’appunto di Claudia Fusani, che ha ribattuto parlando del cambiamento in corso dell’atteggiamento del partito in merito a Ue e Nato, dimostrando così di prendere le distanze dai precedenti dettami di Beppe Grillo. Per Marco travaglio non ci sono dubbi su qualche sia la soluzione più vicina alla realtà. Pd e Movimento 5 Stelle rappresentano l’unica possibilità per l’Italia di fare quel passo in avanti tanto atteso. Per il Direttore de Il Fatto Quotidiano è chiaro che Matteo Salvini rischierebbe grosso a creare una frattura con il centrodestra, senza considerare l’abilità con cui Silvio Berlusconi riuscirebbe a tenere al proprio fianco l’alleato della Lega Nord, “avvinto a sé come l’edera”.



L’AVVERTIMENTO AGLI ALLEATI DI BERLUSCONI

Come ha ribadito a Otto e Mezzo nei giorni scorsi, Travaglio ha sottolineato come a nessuno degli attuali alleati di Berlusconi convenga davvero allontanarsi dall’ombra protettiva del centrodestra, soprattutto per via delle note abilità dell’ex Cavaliere con cui riesce a stringere la morsa attorno a giornali di sua proprietà e reti televisive che si trovano sotto il suo controllo. L’eventuale distacco potrebbe provocare una vendetta trasversale da parte di Berlusconi, come già accaduto a tante persone che in passato hanno cercato di prendere le distanze. Del resto Berlusconi avrebbe già dato delle avvisaglie a Salvini tramite i suoi potenti mezzi, scendendo in campo con quello che per Travaglio è il suo modello più classico: “o rimani un suo fedele Dudù” o compra l’alleato di turno o lo abbatte senza pietà.