La vita di Patrick Lumumba verrà segnata in modo inesorabile dal delitto di Meredith Kercher. La studentessa 22enne di Londra viene uccisa nel novembre del 2007 in circostanze che appaiono subito oscure. Al centro delle indagini verranno messi subito tre nomi e non solo quello di Lumumba: Amanda Knox e Raffaele Sollecito. La prima è la coinquilina della vittima, il secondo il ragazzo che Amanda frequenta in quel periodo. E sarà proprio la ragazza a fare il nome di Lumumba dopo diverse pressioni da parte delle autorità. Il caso di Patrick Lumumba verrà trattato nella puntata di Sono Innocente di oggi, domenica 22 aprile 2018, in onda su Rai 3. Qual è il collegamento fra l’uomo e la ragazza di Seattle, oltre che di entrambi con Meredith Kercher? Amanda Knox all’epoca dei fatti lavora come barista nel bar gestito dall’uomo e lo indicherà in tempo record come responsabile del delitto di Meredith. Accuse infondate che le comporteranno una condanna a tre anni per calunnia nei suoi confronti. In un’intervista a La Zanzara, il programma di David Parenzo e Giuseppe Cruciani su Radio24, Lumumba si è dichiarato addolorato della successiva assoluzione della Knox, sicuro che sia in realtà colpevole dell’omicidio della coinquilina: “Sono sicuro che Amanda sa chi ha ucciso la povera Meredith, deve sapere cosa è successo. Sono convinto”. Il congolese del resto non ha mai creduto al fatto che la ragazza lo avesse accusato solo per lo stress vissuto durante i molteplici interrogatori. Soprattutto alla luce dei dissapori che i due hanno sempre vissuto durante il loro rapporto di lavoro e che avevano spinto Lumumba a pensare di licenziare la ragazza poco prima dell’orrenda tragedia.
L’accusa di Amanda Knox
Patrick Lumumba verrà accusato dell’omicidio di Meredith Kercher e finirà in carcere per le accuse di una delle sospettate. Alla sua assoluzione verrà risarcito con 8 mila euro per ingiusta detenzione, un trattamento non equo ai suoi occhi. E non solo per quanto riguarda Amanda Knox, colei che lo farà finire in carcere e che volerà nella madre patria America subito dopo l’assoluzione. Anche per quanto riguarda il trattamento che il congolese sente di aver ricevuto dallo Stato italiano. A suo dire la Knox sarebbe inoltre a conoscenza di chi ha davvero compiuto il delitto e sarebbe così abile nel recitare da essere riuscita a farsi beffe persino delle autorità. Come ricorda Il Corriere della Sera, l’omicidio di Meredith verrà attribuito alla fine solo a Rudy Guede, unico dei tre imputati a rimanere dietro le sbarre e a subire la condanna. La Knox e Raffaele Sollecito verranno invece assolti in via definitiva nel corso degli anni successivi. All’epoca dei fatti Lumumba ha solo 37 anni e conosce bene sia la vittima che Amanda Knox. Sarà quest’ultima a indicare il suo nome agli inquirenti, strappandolo alla famiglia. Il congolese trascorrerà infatti due settimane dietro le sbarre prima di essere assolto da ogni accusa. E non per merito della Knox, che intanto non ritratterà mai le sue parole. A dimostrare l’innocenza di Patrick sarà un professore svizzero che testimonierà in suo favore.
Patrick Lumumba assolto
Il nome di Patrick Lumumba verrà sempre associato all’omicidio di Meredith Kercher, la ragazza di 22 anni che lavorava saltuariamente nel suo bar. Anche in seguito al proscioglimento dalle accuse, il nome del congolese verrà usato spesso negli articoli di stampa a livello internazionale. Il delitto della ragazza americana coinvolge alla fine tre Paesi: il Congo, patria di Lumumba, l’America, che ha dato i natali ad Amanda Knox, amica e coinquilina di Meredith, e l’Italia grazie a Raffaele Sollecito. Non sarà infatti solo le dinamiche orrende con cui verrà compiuto l’omicidio di Meredith ad attirare l’attenzione della stampa internazionale, ma le origini dei tanti volti associati alla vicenda. Ed il nome di Lumumba verrà estratto dal cilindro dei ricordi anche in seguito alla distribuzione del documentario di Amanda Knox distribuito nel 2016 grazie alla piattaforma Netflix. Una carrellata dei fatti visti dal punto di vista di quella che è stata a tutti gli effetti una delle principali indiziate della tragedia. La tesi della ragazza americana negli anni è rimasta la stessa: lei e Sollecito hanno trovato il cadavere di Meredith solo dopo essere rientrati nell’appartamento che la vittima condivideva con altre tre ragazze. Come ricorda il giornale Bustle, Amanda farà leva su un messaggio inviato in risposta a Lumumba per dimostrare di averlo visto in seguito all’omicidio. Sarà materiale di una delle ritrattazioni successive della Knox, che a suo dire sarebbe costretta a parlare di un falso ricordo che la vedeva al fianco del congolese nell’appartamento della Kercher la notte del delitto.