Nelle ultime settimane Pupo è riuscito ad attirare consensi e fastidi. Rimane ancora nella memoria la sua contestazione al mondo dello spettacolo in occasione della recente scomparsa di Fabrizio Frizzi, in cui ha puntato il dito contro gli ipocriti. A detta del cantante sarebbero stati molti i nemici dell’amico conduttore a riunirsi in un pianto fasullo nel giorno della sua dipartita. Accuse pesanti che hanno scatenato non pochi malumori e che sono state riportate da tutte le principali testate nazionali. Pupo sarà inoltre fra gli ospiti di Matrix Chiambretti questa sera, venerdì 27 aprile 2018, in occasione della prima puntata. L’artista intanto ha fatto discutere per la sua campagna a favore della liberalizzazione della marijuana, che ha sottolineato grazie ad un recente servizio de Le Iene. Si tratta tra l’altro della sua prima volta, come ha sottolineato a Quotidiano Nazionale, resa possibile dal viaggio in California che l’artista ha fatto al fianco degli inviati alla volta della California. Un vero shock per chi lo conosce: ‘in 62 anni non ho mai messo in bocca nemmeno una sigaretta spenta’, ha dichiarato.
L’ESPERIENZA AL TEATRO VERDI
Si è conclusa pochi giorni fa l’esperienza di Pupo sul palco del Teatro Verdi di Montecatini Terme, dove ha avuto luogo il suo ultimo live. Un’occasione che ha permesso a tutti i fan del cantante di vederlo all’opera con nuove esperienze musicali e hit del suo repertorio storico. Un piccolo sguardo alla sua esibizione è stata condivisa tra l’altro sui social per la gioia di tutti i fan, che hanno potuto assistere ad una piccola parte dell’evento anche se lontani dalla location. Intanto i fan attendono con ansia il concerto che lo porterà a Firenze il prossimo 6 giugno, senza dimenticare il prossimo live per promuovere il suo ultimo album Porno contro amore e che lo vedrà impegnato in Pupo recita e canta Pinocchio a Chianciano Terme, a fine maggio. Un bello scacco matto a chi in tanti anni di carriera ha sempre criticato la presenza del cantante nel mondo musicale italiano. Pupo è infatti uno dei più snobbati dalla critica del nostro Paese, al pari di altri nomi rinomati, sottolinea Il Secolo XIX, come Toto Cutugno e persino Al Bano Carrisi.