A Ballando con le stelle iniziano i quarti di finale. Ma prima… “Grande occasione!”, annuncia Milly Carlucci. No: non è una televendita. L'”occasione” vale per gli eliminati, che si giocano la riammissione in gara: è scontro diretto tra i “vecchietti” Minghi e Giorgi. Il primo è in-gessato; l’altra in paillettes. Entrambi non brillano: no, nemmeno quella coi glitter. Parlando di look, Carolyn Smith si presenta con la testa rasata. “Look da guerriera”, precisa la Carlucci. Lei sorride; applausi dal pubblico. Meno azzeccata la mise della Giorgi, con un abito poco adatto a un’ultrasessantenne. Milly: “Se si sente a suo agio, ben venga!”. Ma quant’è buona, la Carlucci? Di più: buonista. Ma mai quanto Suor Cristina. La sorella prêt-à-porter si fa ambasciatrice di un messaggio di pace. Buona, pace: “È appena uscito il mio nuovo album”. Compratelo: Dio lo vuole. “Sono qui per suo volere”. Quando si dice: i raccomandati. Con un manager di un certo livello.
Scontro diretto tra Stefania Rocca e Cristina Ich, che ballano sulle note di Adele. Mariotto riassume: “C’è tensione: sai com’è, due donne…”. La dura lex di Selvaggia Lucarelli: “Avevi una carta importante; te la sei giocata male. Tra qualche anno ci dimenticheremo di te”. Sed lex. Sulla Rocca: “Non hai personalità”. Amen. La clip ripercorre la disfatta di Bocci. In estrema sintesi, Lucarelli lo giudica “noioso”. Fossero tutti noiosi come lui… Su Akash: “Non sei un vero uomo”. Ma lui afferma di essere cambiato: “Lo sono diventato, ‘uomo’. A Ballando con le stelle“. Cos’è, un romanzo di formazione? Smancerie nella clip tra Francisco Porcella e Anastasia Kuzmina: la notizia è che sono ufficialmente fidanzati.
Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a ballare. È il caso di Gessica Notaro e Stefano Oradei, che si esibiscono in un quick step a dir poco movimentato. Va male il confronto col pubblico: la Notaro finisce allo spareggio. Chiamata a scegliere lo sfidante, Gessica dichiara: “La mia filosofia mi impedisce di competere con una donna”. Tra femminismo e maschilismo, la linea è sottilissima; lei l’ha oltrepassata. Nathalie Guetta lamenta la cattiveria di Di Pasquale. “È diverso: più severo”. E ha ragione. In lei c’è la dignità del samurai: si suicida prima dell’omicidio (della giuria). Giovanni Ciacci: “Questo ballo [la rumba, N.d.R.], include delle movenze molto femminili. Io non lo volevo fare”. E si vede: Ciacci balla di malavoglia. “Ho paura di farlo male. Per me è una sfida”. E il guanto l’ha lanciato Mariotto. Proprio lui ammette: “Io mi sono prestato, ho preso il posto di Zazzaroni”. Allora è vero: è tutto un gioco delle parti, e non c’è più niente da discutere.