Nuda sul palco per Luchino Visconti, che scelse lei per portare in scena Old Times di Harold Pinter, Adriana Asti si racconta in un libro che ripercorre la sua straordinaria carriera (pubblicato da Montadori), che s’intreccia con lo spettacolo dal titolo Memorie di Adriana che la vede nuovamente protagonista a teatro. 86 anni, una classe innata e un talento fuori dal comune, la Asti è stata diretta da registi del calibro di Tinto Brass, Pasolini, Bertolucci e Sabrina Guzzanti; nella vita, però, ama sentirsi libera e la sua libertà non l’ha mai abbandonata neanche sulla scena. In una recente intervista realizzata da Simona Antonucci per Il Messaggero, Adriana Asti ha ripercorso uno dei momenti più indelebili della sua carriera, quando ha recitato nuda per portare in scena lo spettacolo di Luchino Visconti: “Mi esaltava stare sul palco davanti a un pubblico ammutolito – ha ricordato l’attrice – e rendermi conto che il mio corpo riscuoteva successo.  Potevo dire qualsiasi cosa e non se ne sarebbero mai accorti. Che sfida. Sentirmi libera anche di recitare nuda. Dimostrare che io potevo permettermi di fare qualsiasi cosa”.



“Tinto Brass è una persona squisita, mi ha aiutato a dimostrare che…”

Pasolini la scelte per il ruolo di prostituta nel film “Accattone” (1961) e lei, che quell’avventurata non l’ha mai dimenticata, porta ancora nel cuore un ricordo indelebile: “Mi sono separata dal mio primo marito, Fabio Mauri. Da Pier Paolo non mi sono mai allontanata. Nella vita tendiamo a considerarci immortali  – ha ricordato Adriana Asti – Quando lui è scomparso ho reagito malissimo”. Per Tinto Brass, invece, recitò in Caligola (film del 1979), dando vita a un’amicizia che non si è mai interrotta: “Lui è una persona squisita. Mi ha aiutato a dimostrare che potevo fare qualsiasi cosa. Persino i film birichini”. Da attrice di fama mondiale, nel corso dell’intervista Adriana Asti ha detto la sua sul tema delle molestie, ricordando di essere stata abusata quando era soltanto una bambina: “Tutti siamo stati molestati. Da una carezza sulla gamba o da una parola fuori posto. Non capisco che senso abbia ricordarselo dopo vent’anni. Io sono stata molestata a quattro anni da una cameriera e non l’ho mai dimenticato”. Nelle sue parole, il ricordo terribile di attimi indimenticabili, portati a galla da un ricordo indelebile: “Ho subìto attenzioni morbose di ordine sessuale. In famiglia nessuno disse mai nulla. Anche se la donna venne allontanata. Quando succedono certe cose, bisogna portarsele dietro tutta la vita. Non c’è possibilità di rimuovere”.

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